Furono i salinari, che lavoravano per lunghi mesi immersi nel sale e nel fango delle saline cervesi, a rendersi conto delle sue straordinarie proprietà, nei primi anni del ‘900. Un’intuizione destinata a portare i suoi frutti sfociata nel tempo nella nascita del primo stabilimento termale di Cervia che oggi conta più di 30 mila visitatori l’anno, 20 consulenti medici e 120 dipendenti in totale. L’unico luogo, in Italia, dove si può trovare un limo in tutto e per tutto paragonabile, come efficacia terapeutica, a quello famoso del Mar Morto, e dove nella nuova piscina di acqua madre – come nella nota località tra Israele e Giordania - si può leggere il giornale galleggiando in acqua, perché non si va a fondo.
Nella salina di Cervia, il fango si forma attraverso un processo piuttosto lungo, durante il quale subisce varie trasformazioni. Fondamentale, la fase di “stagionatura”: lasciato sedimentare per anni in acqua ipertermale, il limo viene raccolto tra ottobre e novembre e stoccato nelle fangaie dove viene lasciato maturare, per essere finalmente utilizzato due anni dopo. Opportunamente filtrato, il Fango Liman ha un effetto benefico sulle artrosi diffuse, problemi dermatologici, osteoporosi e poliartrosi.
La psoriasi, in particolare, è trattata attraverso una terapia fangobalneoterapica naturale. Uno studio condotto dalla struttura termale in collaborazione con l’Unità Operativa di Dermatologia e l’Unità Operativa di Biostatistica dell’Azienda USL della Romagna, con l’autorizzazione del Comitato Etico, conferma i benefici dei trattamenti termali in fase di remissione della psoriasi, per potenziare e prolungare gli effetti dei trattamenti farmacologici assunti in fase acuta.
"L’acqua della nuova piscina - spiega Alessandro Zanasi, direttore dello stabilimento di Cervia, medico specializzato in malattie dell’appartato respiratorio e idrologo - ha una concentrazione ipertonica che corrisponde a 8 volte quella del mare, uguale a quella del Mar Morto. Abbiamo condotto uno studio da due anni a questa parte sulla psoriasi con l’ospedale di Ravenna con un centinaio di pazienti, verificando come già dopo tre mesi si avevano dei risultati incoraggianti".
Aggiunge Zanasi: "Nella psoriasi abbiamo una iperproduzione, quindi con un meccanismo di scrub noi togliamo ciò che è in eccesso: nelle altre dermatosi, ad esempio nella foruncolosi, abbiamo dei risultati ottimi. La balneoterapia viene associata alla fangoterapia, utilizziamo la nostra acqua anche per la formazione dei fanghi: questi fanghi vengono poi posizionati sulle parti da trattare. Unendo l’effetto di fango e sole, si ottengono risultati estremamente positivi. I vantaggi del Mar Morto sono risaputi, il modello di Cervia può essere esportato, ma ancora siamo pochi ad utilizzarlo. La psoriasi è invalidante per chi ce l’ha - conclude Zanasi - perché queste persone conducono una vita normale, ma esteticamente la patologia crea un forte imbarazzo".