Per un'epidemiologa di Harvard l'olio di cocco è "puro veleno"
In America era considerato una panacea buona per ogni evenienza. Ma ora arriva l'allarme

Troppi capelli bianchi? Vi sentite sovrappeso? Problemi di emorroidi? Fino ad oggi una soluzione comune a tutti questi problemi poteva essere l’uso dell’olio di cocco, una sorta di pozione magica buona per qualsiasi genere di male che minacciava il nostro corpo. Fino ad oggi, perché dall’America, più precisamente dalla prestigiosa università di Harvard, viene lanciato un allarme accorato contro l’uso dell’olio di cocco. L’epidemiologa Karin Michels infatti, a luglio, durante un convegno all’università di Friburgo, ha definito il suddetto olio “una delle cose peggiori che si possano mangiare”, aggiungendo che per il corpo rappresenta “puro veleno”.
Il video della frase choc è diventato virale e su Youtube ha superato il milione di visualizzazioni. Le ragioni di tanto livore nei confronti dell’olio di cocco deriverebbero dall’enorme quantità di grassi saturi che conterrebbe; i grassi saturi sono quelli che causano il colesterolo e che sono quindi alla base di molti problemi cardiovascolari. Per intenderci, nell’olio di cocco ci sono più dell’80 per cento di grassi saturi, più di quelli che si trovano nel burro o nel lardo. Eppure, nonostante la sua natura evidentemente devastante per il nostro fisico, cosa ben nota ben prima del convegno tedesco di luglio, l’olio di cocco è riuscito grazie ad una campagna di vendita ben congegnata, a passare, al contrario, per olio salutare, addirittura dietetico.
Victoria Taylor, dietista senior presso la British Heart Foundation, ha dichiarato al Guardian “L'olio di cocco contiene circa l'86% di grassi saturi, circa un terzo di grassi saturi rispetto al burro, sappiamo che le diete ad alto contenuto di grassi saturi sono associate ad un aumento del colesterolo non-HDL nel sangue, e il colesterolo alto è un fattore di rischio per malattia coronarica e ictus. C'è stata la speculazione che alcuni dei grassi saturi presenti nell'olio di cocco potrebbero essere migliori per noi di altri grassi saturi, ma finora non c'è abbastanza ricerca di qualità per fornirci una risposta definitiva.” Effettivamente in America la vendita dell’olio di cocco, sponsorizzata anche da celebrità come Gwyneth Paltrow, hanno fatto aumentare le vendite per introiti che negli ultimi quattro anni sono passati da 1 a 16 milioni di euro. Aggiunge la Taylor: "Quello che sappiamo è che la sostituzione di grassi saturi con grassi insaturi come olio vegetale, olio di oliva e olio di girasole, e la loro diffusione, è stato dimostrato come un modo efficace per aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL, quindi questa sarebbe una scelta più salutare.” E conclude “Per il momento, se ti piace il sapore dell'olio di cocco, allora, come con il burro, va bene usarlo ogni tanto. Tuttavia, è meglio limitarsi a piccole quantità e utilizzare oli insaturi come scelta quotidiana.”
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