Le nuove terapie che ci salveranno dai germi resistenti agli antibiotici

Le nuove terapie che ci salveranno dai germi resistenti agli antibiotici

Si stima che nel 2050 la mortalità causata da microrganismi multiresistenti sarà analoga a quella delle patologie oncologiche

Terapie germi resistenti antibiotici

Super batterio resistenza antibiotici (afp)

AGI - L'antibiotico-resistenza di alcuni germi è una delle maggiori sfide per la medicina del futuro. Il problema dei microrganismi multiresistenti agli antibiotici rappresenta un fenomeno in crescita in tutta Europa, con l’Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. I microbi multiresistenti non sono più un fenomeno legato prevalentemente agli ospedali, ma sono ormai diffusi anche sul territorio.

I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, delle Nazioni Unite e del G20 stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici analoga alle patologie oncologiche, con 10 milioni di morti a livello globale. E un report dell’Ente europeo per il Controllo della Malattie Infettive (ECDC) pubblicato a fine 2022, stima che in Italia (seconda solo alla Grecia in un elenco di 29 paesi) per 100 mila abitanti vi siano almeno 19 decessi all’anno attribuibili a infezioni da microrganismi multiresistenti, rispetto ai 2 dell’Olanda, ultima dell’elenco.

“Recenti studi italiani e internazionali hanno dimostrato che la colonizzazione di batteri multiresistenti in pazienti dimessi all’interno di un percorso tra diverse strutture sanitarie e il territorio, partendo dall’ ospedale transitando poi nelle RSA, in strutture per la riabilitazione e a domicilio, varia dal 9% al 57% e può perdurare mesi”, sottolinea l'infettivologo Marco Tinelli, co-presidente del congresso AMIT (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali), che si terrà a Milano il 16 e 17 marzo.

 Per rendersi conto dell'importanza della questione, basti pensare che nel febbraio scorso, il ministero della Salute ha approvato il nuovo “Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza 2022-2025”: oltre all'integrazione di varie discipline, per considerare le infezioni a livello ambientale, animale e umano, il documento pone attenzione alla fase di “transizione” dei pazienti tra ospedale e territorio, che sta diventando foriera di nuove infezioni da microrganismi multi-resistenti.

Le colonizzazioni batteriche sono dovute alla persistenza di microrganismi patogeni multiresistenti in vari organi e apparati: non sempre determinano infezioni acute, ma sono ugualmente pericolose. Ma ci sono anche buone notizie. Per far fronte all’emergenza dell’antibiotico-resistenza, vi sono all’orizzonte alcune importanti soluzioni terapeutiche. “Anzitutto - sottolinea Tinelli - possiamo contare su altri nuovi antibiotici.

Nel 2022, l’FDA americano ha approvato nuove molecole per le infezioni complicate delle vie urinarie, addominali, della cute, per tessuti molli e per particolari ceppi di micobatteri della tubercolosi resistenti ai comuni trattamenti: si tratta di veri e propri strumenti 'salvavita', che dovranno però essere gestiti con attenzione onde evitare l’insorgenza di nuove resistenze.

In secondo luogo, tra i promettenti trattamenti già sperimentati con successo nel modello animale vi sono le 'microcine', peptidi a basso peso molecolare prodotte dai ribosomi, che hanno un potere battericida, soprattutto a livello intestinale, verso batteri multiresistenti”.