È in corso dalle prime ore di questa mattina all'ospedale Sant'Andrea un intervento senza precedenti in Italia e con pochi precedenti al mondo. Al tavolo operatorio dell'azienda ospedaliero-universitaria romana l'equipe chirurgica sta eseguendo un eccezionale intervento di trapianto di faccia che darà un volto nuovo a una paziente 49enne sfigurata da una malattia neurodegenerativa congenita.
Il trapianto, realizzato anche grazie alla collaborazione di un'equipe specialistica di Zurigo, segue un primo intervento di prelievo multiorgano compiuto dopo la morte cerebrale di una paziente vittima di un incidente stradale.
Un'operazione sperimentale
Il protocollo è altamente sperimentale - conta pochi precedenti nel mondo - ed è realizzato sotto la guida del Centro nazionale Trapianti (Cnt). Una opzione chirurgica ricostruttiva che il Sant'Andrea offre a pazienti che presentano complessi difetti di faccia cui le tecniche chirurgiche tradizionali non sempre garantiscono risultati funzionali ed estetici soddisfacenti. Una procedura volta a migliorare la qualità di vita del paziente e facilitarne il reinserimento sociale, quando neoplasie, attacchi di animale, malattie neurodegenerative, ustione o traumi hanno determinato gravi malformazioni del volto.
La paziente è affetta da neurofibromatosi di tipo I, una malattia genetica che interessa manifestazioni a livello cutaneo, oculare e nervoso. Le equipe per il prelievo del tessuto facciale da donatore deceduto e per il successivo trapianto sono dirette da Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell'Unità operativa di chirurgia plastica del Sant'Andrea di Roma, e dal Benedetto Longo, che fa parte della stessa unità. Alla famiglia della donatrice, una ragazza di 21 anni deceduta in un incidente stradale, "va il ringraziamento della rete trapianti", si legge nella nota del Cnt.
"Nel mondo sono stati realizzati una cinquantina di trapianti di faccia, in Europa una decina e la maggior parte di questi in Francia", leggiamo su Repubblica, "l'intervento si concluderà stasera e solo dopo sarà possibile capirne l'esito, visto l'elevato livello di complessità. Anche la ministra della Salute Giulia Grillo segue con attenzione gli eventi ma non rilascerà dichiarazioni fino al termine del'operazione".
I precedenti
"Era il 2005 quando una donna francese di 38 anni è diventata la prima ad avere parte della faccia ricostruita, e da allora ne sono seguite una cinquantina. Il team di ricercatori che nel novembre del 2005 ha operato Isabelle Dinoire ad Amiens, nel nord del Paese, ha battuto sul tempo quello della Cleveland Clinic statunitense, che all'epoca era in attesa di un donatore", si legge su Tgcom24, "l'anno successivo fu un team cinese ad aggiudicarsi il secondo posto, dopo un'operazione su un trentenne che era stato attaccato da un orso. In questo caso oltre a naso e bocca furono impiantati sull'uomo, che è morto due anni più tardi, anche guancia e sopracciglio destro. Entrambi gli interventi sono stati poi celebrati da un articolo pubblicato da Lancet nel 2008".
"Infine, fra gli interventi estremi, a Parigi, a febbraio, un uomo ha ricevuto il suo terzo volto", prosegue la testata, "dopo il rigetto cronico del trapianto al quale si era sottoposto nel 2010, per la prima volta al mondo gli è stato reso un secondo viso. L'operazione è stata effettuata all'ospedale Georges Pompidou dall'equipe del professor Laurent Lantieri, pioniere del trapianto di faccia".