Cina: Branstad possibile ambasciatore Usa, Pechino entusiasta

Pechino - Pechino esprime entusiasmo per Terry Branstad, attuale governatore dell'Iowa, dato come prossimo ambasciatore statunitense in Cina, dopo l'incontro di ieri con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump alla Trump Tower di New York. "Branstad e' un vecchio amico della Cina e lo invitiamo ad avere un ruolo maggiore negli scambi tra Cina e Stati Uniti", ha commentato oggi il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Lu Kang, che ha poi sottolineato che Pechino intende avere lo stesso approccio con chiunque prenda il posto di ambasciatore a Pechino, attualmente ricoperto da Max Baucus. Secondo fonti citate dall'agenzia Bloomberg, Branstad, il governatore di piu' lungo corso negli Stati Uniti, sarebbe stato scelto anche per l'amicizia con il presidente cinese, Xi Jinping, e si sarebbe detto disponibile ad accettare l'incarico. La scelta di Branstad, gia' ventilata a novembre dallo stesso Trump, manda un segnale di riavvicinamento tra Cina e Stati Uniti da parte della squadra di transizione del presidente eletto: gli ultimi giorni sono stati segnati dalle polemiche tra le due sponde del Pacifico per la telefonata di congratulazioni tra lo stesso Trump e la leader di Taiwan, Tsai Ing-wen, che ha rotto un protocollo di decenni nelle relazioni tra l'isola e gli Stati Uniti, e dai tweet di Trump che ha accusato Pechino per la sua politica monetaria e per le rivendicazioni territoriali nel Mare Cinese Meridionale. Branstad ha incontrato piu' volte il presidente cinese nel corso degli anni: la prima volta risale al 1985, durante il primo viaggio in Iowa di Xi, all'epoca funzionario agricolo a livello provinciale, in occasione di un programma di scambi nel settore dell'agricoltura. Xi ha poi incontrato di nuovo Branstad nel 2011, quando era gia' vice presidente cinese, durate una visita in Cina del governatore dell'Iowa, e ancora l'anno successivo, quando Xi si e' recato in vista negli Stati Uniti. L'ultimo incontro tra i due risale al 2013, a Pechino, poco dopo l'insediamento di Xi a presidente della Repubblica Popolare Cinese.
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