(AGI) - Bujumbura, 20 gen. - Gli ambasciatori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sono partiti oggi alla volta di Bujumbura, capitale del Burundi, per tentare di aprire un dialogo tra governo e opposizioni, per evitare il peggio al paese. L'obiettivo della missione dei 15 ambasciatori, la secondo in un anno, e' anche quello di far accettare il dispiegamento di una forza di mantenimento della pace dell'Unione africana.
Il Burundi dall'aprile del 2015 e' piombato in una spirale di violenze che rischiano di degenerare in guerra civile, anzi in genocidio.
"Abbiamo ragione nell'essere inquieti", ha spiegato l'ambasciatore americano, Samantha Power, alla vigilia della sua partenza per il piccolo paese dei Grandi Laghi. "Ogni giorno - ha sottolineato l'ambasciatore Usa - sentiamo parlare di attacchi con granate o di cadaveri ritrovati nelle strade di primo mattino. La storia mostra che una scintilla puo' accendere un fuoco e le cose possono, allora, infiammarsi molto velocemente".
Il presidente Pierre Nkurunziza non ha nascosto che non accogliera' a braccia aperte gli ambasciatori. In un incontro, previsto venerdi', i diplomatici sperano di persuadere il presidente burundese, il cui terzo mandato consecutivo e' all'origine della crisi politica e delle violenze, ad accettare il dispiegamento di una forza di mantenimento della pace dell'Ua, composta da 5000 uomini. Forza, che gia' il governo burundese ha definito "forza di invasione e d'occupazione. (AGI)
Fea