Roma - Dal 7 al 9 marzo a Nairobi si terra' la Conferenza Internazionale sull'Agenda della Salute in Africa (AHAIC) organizzata da Amref, in collaborazione con GSK, la Contea della Citta' di Nairobi e il Ministero della Salute. Un appuntamento importante perche', come sottolinea Guglielmo Micucci, direttore Amref Italia, "parlare di salute dell'Africa significa parlare della salute del mondo". "E' necessario - continua Micucci - trovare soluzioni di lungo periodo agli squilibri mondiali che sono causa di milioni di vittime nel continente africano e sono anche alla base dei flussi migratori che tanto spaventano e infastidiscono l'opinione pubblica italiana. Soluzioni durature che intervengano sui problemi all'origine dei Paesi piu' fragili, percio' salute, istruzione e stabilita' politica".
Secondo il direttore Amref Italia "non si puo' e non si devecedere a una politica che ci vorrebbe rinchiusi nei nostri confini per paura dell'altro e nel convincimento assurdo che l'altro sia la causa di tutti i nostri mali. La politica dei muri e dei respingimenti indiscriminati non funziona, tenuto conto che l'obiettivo finale che dovremmo porci tutti e' quello della creazione di una societa' equa e giusta". "Saremo a Nairobi - conclude - perche' non con i muri, ne' con le armi, si costruisce il futuro, ma con i libri, la ricerca scientifica e le cure. Per tutti".
Oggi la salute e' considerata un aspetto chiave dello sviluppo umano ed economico. Questa visione e' stata sostenuta dalle Nazioni Unite, dopo che nel 2015 gli Stati membri hanno approvato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), come progetto dell'Agenda di Sviluppo Globale per il 2030. L'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3 (buona salute e benessere) ha consolidato la Copertura Sanitaria Universale (UHC) come priorita' per lo sviluppo di tutti i Paesi. Naturalmente, la Copertura Sanitaria Universale e' divenuta oggi un punto di discussione chiave tra gli esperti della sanita' e della politica, sia nei Paesi sviluppati che nei Paesi in via di sviluppo. Tuttavia l'approccio per il raggiungimento della Copertura Sanitaria Universale nel mondo sviluppato e' nettamente diverso dall'approccio dei Paesi in via di sviluppo in Africa. Questo perche' le necessita' della salute nei Paesi in via di sviluppo in Africa sono molto diverse da quelle del resto del mondo.
Secondo le Nazioni Unite, l'Africa detiene solo il 3% del personale sanitario mondiale, nonostante abbia gran parte del carico delle malattie del mondo. Inoltre, le malattie prevenibili sono ancora diffuse in Africa, al contrario della situazione vigente in Europa, Nord America e in altre parti sviluppate del mondo. la Conferenza Internazionale di Nairobi (AHAIC) attirera' oltre 450 delegati provenienti dal continente e non solo, che si riuniranno per sviluppare strategie di sanita' modellate su misura per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Africa. Il Githinji Gitahi, Group CEO di Amref Health Africa, ha osservato che la conferenza contribuira' a creare consapevolezza circa i bisogni particolari nella salute in Africa. "La tanto citata agenda mondiale per la salute si concentra strettamente sulla situazione del mondo sviluppato a spese dell'Africa. Per l'Africa, parallelamente all'agenda globale, abbiamo bisogno di un'agenda distinta e separata.
Gli indicatori di salute nel continente, sono ancora comparativamente inferiori rispetto al resto del mondo " ha osservato Gitahi. Secondo l'OMS, l'equita' nell'accesso, la qualita' dei servizi sanitari e la protezione dai rischi finanziari sono pilastri fondamentali per la realizzazione di una copertura sanitaria universale. L'accesso all'assistenza sanitaria non dovrebbe essere limitato alle capacita' di pagamento, ma guidato dalla necessita' del servizio di assistenza sanitaria. Allo stesso modo, la qualita' dell'assistenza sanitaria dovrebbe garantire una vita migliore a coloro che ricevono i servizi sanitari e il costo della sanita' non dovrebbe esporre le persone al rischio di difficolta' finanziarie. Anche se questi pilastri sono saldi in aree come l'Europa e il Nord America, sono tipicamente deboli nei Paesi in via di sviluppo in Africa, incluso il Kenya. L'OMS rileva che in Kenya una percentuale enorme di famiglie povere non puo' permettersi l'assistenza sanitaria, senza avere battute d'arresto finanziarie gravi. Quasi quattro keniani su cinque non hanno accesso all'assicurazione medica, quindi una gran parte della popolazione e' esclusa da servizi sanitari di qualita'. Questo scenario viene replicato in tutto il resto dell'Africa Sub-sahariana, con la notevole eccezione del Ruanda, che ha il 90% della copertura assicurativa sanitaria, superando anche gli Stati Uniti.