(AGI) - Palermo, 31 gen. - Palermo capitale italiana della cultura 2018. L'annuncio del ministro Dario Franceschini esalta un percorso eccezionale che ha tra le sue date simbolo quella del 3 luglio 2015, quando a Bonn il Comitato del Patrimonio mondiale dell'Unesco ha dichiarato l'itinerario Arabo-Normanno "Patrimonio mondiale dell'umanita'", inserendolo di diritto nella World Heritage List. Una dimensione culturale unica nel suo genere ed esclusiva che si caratterizza per l'unione di due mondi opposti: quello arabo-musulmano e quello normanno-cattolico. I due secoli e mezzo di dominazione araba (dall'827 alla fine del XI secolo) resero la citta' una tra le piu' ricche ed importanti dell'epoca. Quella di oggi, peraltro, segue la proclamazione di Palermo a Capitale italiana dei giovani 2017. Mentre il prossimo anno sara' anche quello di Manifesta12, Biennale europea itinerante per l'arte contemporanea che approda nel capoluogo siciliano dopo le tappe, fra le altre, di Rotterdam, Francoforte, Cartagena e Zurigo. "Questo riconoscimento - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - conferma lo straordinario momento di rinascita della nostra citta' e il suo essere divenuta capitale del dialogo e dell'arricchimento tra le culture, che e' la base di una Cultura che guarda al futuro. Un nuovo importante strumento per confermare il rinnovato ruolo di Palermo nello scenario nazionale e internazionale". Tutti tasselli che allargano la sfida di questa citta' e fanno dire al sindaco che "la cultura piu' significativa e che noi rivendichiamo e' quella dell'accoglienza".
Fra le attivita' previste per il prossimo anno spiccano la realizzazione di una piattaforma telematica "cultura e tempo libero" all'interno del programma Pon Metro, con l'obiettivo di realizzare un Portale del Territorio sul patrimonio artistico e monumentale, il patrimonio naturalistico e ambientale, le tradizioni e i prodotti eno-gastronomici, le tradizioni culturali, la cultura in genere, le strutture ricettive e di ristoro, gli eventi culturali e ricreativi; mettere a sistema delle risorse culturali riguardanti orari e modalita' di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche; condividere l'accesso al patrimonio librario dell'intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione in grado di mettere a sistema non solo le strutture comunali ma anche quelle scolastiche e universitarie; realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale. E poi la riorganizzazione funzionale degli spazi culturali. Si tratta di riorganizzare la gestione e fruizione degli spazi, secondo il criterio dei "Poli". Il Polo Teatrale cittadino che comprende fra gli altri il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo). Il Polo Espositivo con Gam, Palazzo Ziino, Zac, Ecomuseo del Mare). Il Polo Archivistico-bibliotecario: Biblioteca Comunale, Archivio Storico.
La citta' di Palermo, nella sua dimensione metropolitana che coinvolge piu' di un milione di abitanti, viene spiegato nel Dossier Palermo Capitale, considera questo risultato un'ulteriore opportunita' per trasformare "le proprie complessita' e contraddizioni in elementi rigenerativi per il compimento di un processo di trasformazione urbana, sociale e culturale fondato sul rispetto dei diritti e della legalita'". Palermo per la sua storia e il suo presente e' espressione delle diverse culture europee che dialogano con il mondo arabo e, anche, "capitale mediorentale dentro la complessa cultura europea". La cultura "e', e deve essere, strumento di confronto, di conoscenza dell'altro, di superamento delle differenze come ostacolo alla convivenza pacifica; luogo della elaborazione di dispositivi concettuali e semantici che trovano nel tema dei diritti il laboratorio politico e culturale della nuova Europa". Palermo e' indicata come "citta'-mosaico, di cui ogni tessera e' espressione di mondi diversi". Nella sua storia ha sempre mostrato un Dna, una attitudine e una vocazione a costituirsi come luogo delle interfacce culturali. "Come citta'-link, votata alla costruzione sincretica di processi interculturali". Lo testimoniano il suo paesaggio, la sua lingua, i suoi monumenti, la sua cucina e il suo tessuto urbano. Simbolo di questa condizione e' la Lapide Quadrilingue, custodita nel Palazzo della Zisa: una stele funeraria datata 1149, in giudaico, in latino, in greco e in arabo che integra i diversi sistemi di datazione del mondo e dimostra la multietnicita' della corte di Ruggero II e il rispetto per tutte le religioni e tutti i popoli che abitavano la Sicilia; e lo e' anche la convivenza del culto di Santa Rosalia, patrona della citta', con quello del Santo Nero Benedetto il Moro. La promozione internazionale della Carta di Palermo, l'istituzione della Consulta delle Culture "e il processo di liberazione dal condizionamento culturale della mafia pongono il tema dei diritti come presupposto politico degli interventi culturali". Non solo dunque tutela e conservazione dei monumenti ma, anche, "valorizzazione delle relazioni tra passato, presente e futuro nelle produzioni artistiche: una visione del contemporaneo non vincolata dalla forza della storia ma che usa la stessa come materia per la sua rigenerazione; rafforzata dalle mescolanze e dal confronto internazionale fuori e dentro la citta'". (AGI)
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