(AGI) - Ragusa, 2 apr. - Nelle lastre di travertino di unreparto dell'ospedale Maria Paterno' Arezzo di Ibla, il centrostorico di Ragusa, sono incastonati i resti fossili di unelefante nano siciliano. A scoprirli il conservatore del Museocivico di storia naturale di Comiso, Gianni Insacco,specializzato in paleontologia, che ha diffuso la notizia e lefotografie. "Li ho notati durante le lunghe attese aspettandola nascita di mio figlio Vittorio, guardando attraverso lefinestre il panorama circostante", racconta Insacco. Nellalastra, in sezione, appaiono "qualche molare, frammenti cranicie incisivi di elefante". Si tratta dell'elephas falconeri oelefante nano di Sicilia, il piu' antico ed il piu' piccolo trale due specie di elefante nano siciliano vissuto nelPleistocene medio, circa 500.000 anni fa. "Le lastre di travertino molto probabilmente -secondoInsacco- provengono da Alcamo (Trapani) dov'e' conosciuta lapresenza gia' in tempi storici di resti fossili di elephasfalconeri, documentata sia dagli scalpellini di Alcamo ma ancheda un articolo scientifico di Burgio e Cani del 1988 pubblicatosulla rivista 'Naturalista Siciliano0". Il fatto che iltravertino si formi "a seguito di abbondante deposizione dicarbonato di calcio in prossimita' di acque sorgive stagnanti",afferma Insacco, e che gli elefanti "prosperavano inprossimita' di queste zone sorgive" da' la spiegazionedell'inclusione dei resti fossili nella pietra. Insacco auspicache, con i funzionari dell'Azienda sanitaria provinciale diRagusa, si possano fare sopralluoghi mirati per arricchire ilpatrimonio di conoscenze scientifiche del Museo Civico diStoria Naturale di Comiso. (AGI).