(AGI) - Lecce, 22 gen. - Nel poligono militare di "TorreVeneri", non solo non c'e' traccia di uranio impoverito, ma ilsito, secondo uno studio del Dipartimento si scienze etecnologie biologiche e ambientali (Disteba) dell'Universita'del Salento, sotto il profilo della tutela e dellaconservazione ambientale, risulta essere integro al pari diun'oasi naturalistica. Dello studio e' stata data notiziastamani in una conferenza stampa convocata dal capo dellaProcura di Lecce, Cataldo Motta. Gli accertamenti scientificiconfermano le conclusioni cui era giunta l'inchiesta dellaProcura leccese nata da un esposto di Gabriele Molendini,esponente del movimento politico "Lecce Bene Comune".L'inchiesta e' stata, peraltro, archiviata dal gip SimonaPanzera. "Ma un fatto assai rilevante e' che, dopo gliaccertamenti giudiziari, lo Stato Maggiore ha stipulato unaconvenzione per il monitoraggio sistematico dell'area ogni seimesi, e questo e' il primo caso del genere in Italia", haspiegato Cataldo Motta. L'iniziativa avviata a Lecce, infatti,potrebbe a questo punto essere messa in atto in altre zoned'Italia in cui esistono poligoni militari dove cui si sospettal'esistenza di inquinanti legati all'uso delle armi".(AGI)Le2/Tib