(AGI) ? Roma, 29 gen. - Sempre piu' nuovi locali a Roma, dove bar, ristoranti e pasticcerie la fanno da padroni nel centro storico come nei quartieri fuori le mura aureliane ed oltre Tevere. L'elenco si allunga con piccoli ristori da strada, microscopiche friggitorie e fornai lillipuziani dove la qualita' del pane e della pizza si fa sempre piu' alta e in bocca diventa letteralmente poesia: ?Noi, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta e terremo duro?, scrive Stefano Benni sulla parete del forno che prende il nome dalla sua poesia nel quartiere Monteverde di Roma, celebrato da autorevoli giornali stranieri per i locali che cominciano ad affollare le strade di appassionati gourmet. Da Pane e tempesta si trovano prodotti confezionati con farine ricavate da antichi grani italiani provenienti dall'agricoltura biologica come Tumminia, Senatore Cappelli, Farro Monococco, Bidi, Madonita; grano saraceno Tartarico. Qui si sfornano ogni giorno il pane al farro, quello integrale, il pane ai semi, quello di segale, quello di grano duro del Faraone, il pane alla canapa e ultino nato il pane spontaneo, cioe' a fermentazione spontanea che parte grazie ai lieviti endemici della segale. ?Il pane spontaneo e' la nostra nuova energia che ci porta al futuro senza pesi del passato?, dice Fabrizio Franco, un curriculum fatto si esperienze con i piu' noti nomi romani della ristorazione e una filosofia del lavoro basata sulla condivisione, la passione e l'amore per il pane. Poi c'e' la pizza, non la consueta pizza a taglio o la napoletana. Lingue di pizza con impasto semintegrale, condite in mille modi a seconda della stagione e dell'estro del fornaio, dalla margerita all'amatriciana, dalle pere con il gorgonzola alla parmigiana, ai broccoletti con i pomododori secchi, servite anche su un tagliere da consumare su uno dei tavolinetti che il microscopico locale mette a disposizione, abbinate a birre raffinate dai nomi estrosi come 'Gassa d'amante', 'Regina del mare', 'Meridiani', 'Cento volte forte' che il fornaio versa nel calice da degustazione al pari di un gran vino. Accanto a Fabrizio Franco nelle giornate al banco e nelle lunghe notti della lievitazione, il giovane Patrizio Ginobi e Omar, in arte Mullah Abdel Fattah esperto di panificazione ma anche di musica rap.(AGI)
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