(AGI) - Cassano Ionio (Cosenza), 28 gen. - Un gemellaggio conle famiglie irachene perseguitate dall'Isis ed un container peri profughi rimasti senza casa: queste le iniziative che ladiocesi di Cassano Ionio, di cui e' vescovo il segretaria dellaCei, monsignor Nunzio Galantino, intende mettere in cantiere."Le migliaia di profughi cristiani vittime delle persecuzionidei terroristi dello Stato islamico - si legge in una nota -sono i protagonisti (ed i destinatari) della campagna disensibilizzazione avviata dalla Caritas diocesana, guidata daldirettore Raffaele Vidiri". Gia' nei mesi scorsi, si fa rilevare, mons. Galantino,nella sua veste di segretario generale della Cei, si era recatoin Iraq "per constatare di persona la triste condizione dellacomunita' cristiana locale. Ne era scaturita - e' scritto - unaserie di iniziative, la prima delle quali, denominata "ProgettoFamiglia", basata sui gemellaggi tra famiglie italiane edirachene, allo scopo di assicurare un minimo vitale a nucleifamiliari composti da 5 persone. Contemporaneamente, si eradato il via al "Progetto Casa", fondato sull'acquisto dicontainer da destinare a nuclei familiari in fuga dal terrore.E per riuscire nell'intento, a meta' dicembre era statapromossa una colletta. Straordinaria, come la risposta giuntada tutte le parrocchie, le rettorie e basiliche diocesane e daprivati cittadini". "La nostra Chiesa - spiega Vidiri - aveva subito raccoltol'appello attingendo ai fondi dell'8xmille e stanziando 6.300euro per garantire un sostegno per 6 mesi a 8 sacerdoti e ad undiacono iracheno. L'aiuto ed il buon cuore di tutti gli uominie donne di buona volonta' ci consentiranno di fare di piu'.Molto di piu'. E con le somme raccolte in occasione dellacolletta decembrina - aggiunge - si procedera' non solo afinanziare anche un gemellaggio della durata di un anno con duefamiglie alle quali garantire dignita' e sostentamento, ma puread acquistare un container attrezzato di tutto punto, dotato diacqua potabile ed energia elettrica. Un risultato insperato,che non ferma la mobilitazione: qualora singoli, famiglie,associazioni e movimenti intendessero attivare ulteriori azionipotranno sempre farlo, contattando la Caritas diocesana". (AGI)Red/Adv