Salvini vuole che in alcune zone d'Italia i pensionati non paghino le tasse
Il ministro dell'Interno rilancia l'idea di zona a esenzione fiscale per far concorrenza a quelle regioni di Spagna e Portogallo dove si trasferisce chi, lasciato il lavoro, vuole vivere bene con poco

Matteo Salvini è tornato a rilanciare su Twitter l'idea di creare in Italia zone a esenzione fiscale per far restyare nel nostro Paese quei pensionati che ora si trasferiscono in Portogallo o in Spagna per godere di clima mite e peso delle tasse ancora più mite.
Salvini lo ha già proposto nel corso di due comizi, uno in Calabria e uno in Puglia, probabilmente perché sono le regioni che meglio potrebbero competere con, per esempio, quella portoghese dell'Algarve, o alle spagnole isole Canarie.
Ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare la tassa su pensioni.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 17 agosto 2018
Io penso che alcune zone del nostro Paese siano molto più belle, accoglienti e ospitali.
Proporrò una zona di esenzione fiscale anche in Italia. https://t.co/DLGqDqN2In
L'idea, scrive il Corriere della Sera in realtà non è nuova. Già il governo Gentiloni aveva creato delle Zone economiche speciali legate a un’area portuale, destinatarie di un regime fiscale agevolato. Ma l’idea di Salvini è dedicata alle singole persone.
Ma come funzionano le cose nei paradisi iberici in cui si rifugiano i pensionati italiani? E' ancora il Corriere a spiegarlo: le Canarie prevedono agevolazioni per tutti a prescindere dall’età, mentre in Portogallo per i primi dieci anni non viene tassata la pensione dei nuovi residenti stranieri. In quei Paesi, però, la misura è dedicata solo ai pensionati stranieri e questo ha creato più di un grattacapo al governo di Lisbona, criticato in patria per la disparità di trattamento con i cittadini portoghesi.
In Italia esistono già due no tax area, ma hanno una vocazione industriale e non a caso della loro definizione si sono occupato il inistero delle infrastrutture, le Regioni e le Autorità portuali. L'obiettivo è quello di permettere alle grandi aziende di godere del credito d’imposta per investimenti fino ai 50 milioni di euro e alle altre fino a 15 milioni. Le aree sono soltanto due, dal 15 maggio 2018: la Napoli-Salerno e la zona portuale di Reggio Calabria, comprendente tutte i territori che contengono porti, aeroporti, retroporti e piattaforme logistiche. Escluse tutte le zone residenziali, quindi niente pensionati desiderosi di vivere una vita in vacanza.
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