Conte assicura che la linea euroatlantica non è in discussione
Il suo intervento per spiegare il prossimo accordo commerciale Italia-Cina, la cosiddetta 'Via della seta', non sposta il baricentro politico del nostro Paese

La collocazione euro atlantica dell'Italia non è minimamente in discussione, e la sicurezza del nostro Paese è un obiettivo primario non negoziabile. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla nell'Aula della Camera in vista del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 marzo e rassicura sul prossimo accordo commerciale Italia-Cina, la cosiddetta 'Via della seta', il memorandum che il governo intende siglare con Pechino: non è giuridicamente vincolante, spiega, e non sposta il baricentro politico del nostro Paese.
"Il perimetro del Memorandum of Understanding sulla Belt and Road è squisitamente economico-commerciale e non mette minimamente in discussione la nostra collocazione euro-atlantica", scandisce infatti il premier. Il suo contenuto, negoziato per lunghi mesi con Pechino, "non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell'Ue, promuovendola anzi come nessun Paese membro ha fatto sinora nel suo dialogo con Pechino", aggiunge.
Il Vertice Ue-Cina a Bruxelles avverrà "a poco più di due settimane dalla conclusione della visita di stato del Presidente Xi Jinping in Italia. Agli omologhi europei, giovedì, potrò quindi ribadire la piena coincidenza tra la visione italiana del rapporto con la Cina e la strategia seguita dall'Unione Europea, che sarà persino rafforzata dall'approccio italiano", annuncia.
"La nostra attenzione economico-commerciale nei confronti" della Belt and Road e della Cina "è pienamente legittima. Ed è giustificata proprio alla luce dei nostri interessi nazionali", osserva il premier. Ma nell'intervento di Conte non ci sono solo i rapporti con la Cina, ma l'appuntamento del consiglio europeo. Un appuntamento, questo, che assume una "valenza politica particolare", dice Conte, "perché esso si svolge due mesi prima delle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo (23-26 maggio 2019) e deve anche confrontarsi con sfide cruciali per l'Europa di oggi e di domani".
Il premier indica poi le priorità: crescita, lavoro, sviluppo industriale, innovazione, a fronte del rallentamento internazionale dell'economia; e il cambiamento climatico. E ammonisce: "Se non saprà rimanere unita, l'Unione Europea non potrà essere nè forte nè competitiva, prima di tutto sul piano politico, nel definire e nel perseguire la propria posizione".
E assicura ancora: il Vertice Ue-Cina a Bruxelles avverrà "a poco più di due settimane dalla conclusione della visita di stato del Presidente Xi Jinping in Italia. Agli omologhi europei, giovedì, potrò quindi ribadire la piena coincidenza tra la visione italiana del rapporto con la Cina e la strategia seguita dall'Unione Europea, che sarà persino rafforzata dall'approccio italiano".
Il premier si sofferma anche sulla Brexit e nota: l'auspicio è che le decisioni di questi giorni a Londra garantiscano un'uscita del Regno Unito dall'Ue senza strappi e in maniera ordinata, in modo da poter costruire una relazione futura tra l'UE e il Regno Unito che sia all'altezza dei profondi e speciali rapporti che abbiamo costruito con i britannici" in oltre 4 decenni.
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