Prenderà il via tra pochi minuti il vertice di governo a palazzo Chigi. Presenti solo il premier Conte e i vicepremier Di Maio e Salvini (prima di entrare nella sede del governo il ministro dell'Interno ha fatto una passeggiata per le vie del centro con la fidanzata Francesca Verdini). Un incontro dal risvolto tutto politico in cui l'esecutivo cercherà di compattarsi innanzitutto sulla strategia da adottare in merito alla procedura di infrazione per debito eccessivo.
Il presidente del Consiglio anche nel colloquio con il Corriere della sera è stato netto: non intende essere il primo premier a dover portare il Paese nell'occhio del ciclone dell'Europa. "Devo poter condurre il negoziato con il ministro dell'Economia Tria senza distonie e cacofonie", ha chiarito il Capo dell'esecutivo senza mezzi termini.
Una mossa, una sorta di aut aut, che ha sorpreso le due forze politiche che hanno contratto il programma. Ma su questo fronte l'attivismo del premier è iniziato già dopo il voto sulle Europee: la strada è quella del rispetto delle regole, anche se non sono dei "totem", ha più volte spiegato Conte che ha indicato l'obiettivo di ridurre il deficit al 2%, utilizzando quei tre miliardi di risparmi del reddito di cittadinanza e di quota 100.
Ma Di Maio e Salvini non sono per una linea morbida. "Io sto al governo se posso aiutare gli italiani, se qualcuno pensa di starci per tirarla in lungo o crescere dello zero virgola non è quello di cui gli italiani hanno bisogno", la posizione di Salvini mentre Di Maio - viene fatto osservare da fonti M5s - è per una condotta responsabile, senza però abbassare la testa. "A decidere deve essere il Parlamento", il 'leitmotiv' di Lega e M5s che in questo modo intendono far valere il peso dei numeri, al di là di quelli messi nero su bianco da Conte all'indomani dell'apertura della procedura di infrazione.
Cosa potrebbe emergere dal vertice
Questa sera dal vertice potrebbe emergere anche una sorta di cronoprogramma - si parte domani con il Cdm che dovrebbe dare il via libera al dl sicurezza bis mentre il capo politico M5s ha rilanciato la necessità di approvare il salario minimo su cui i sindacati hanno alzato le barricate - ma sul tavolo il dossier più urgente resta il rapporto con la Commissione Ue, con M5s e Lega che puntano ad una linea concordata che non preveda di andare a Bruxelles con "il cappello in mano", come sottolinea un esponente del Carroccio.
Il premier ha indicato una sorta di linea rossa, attraversarla significherebbe fare un danno al Paese. Occorre - questo il 'refrain' - mettere in sicurezza i conti pubblici. Sulla preoccupazione per lo stato dell'economia italiana si registra da tempo la convergenza con il Colle. Nel negoziato con l'Ue l'obiettivo è ricalcare lo stesso schema utilizzato sulla manovra nell'autunno scorso, anche se fonti parlamentari M5s sottolineano che non può essere il ministro dell'Economia a dialogare con la Commissione.
Una posizione che va al di là della contrarietà del responsabile di via XX settembre sui 'mini-bot', argomento che comunque non dovrebbe figurare nel menu dell'incontro di questa sera. "Tria - osserva un 'big' M5s - non ha la forza per imporsi. Se fosse lui ad interfacciarsi con l'Europa rischieremmo di non portare nulla a casa...".
Conte intanto questa mattina ha visto il candidato del Ppe alla presidenza della Commissione europea, Weber. "Sulle nomine serve una soluzione equilibrata", la ricetta di palazzo Chigi, anche "sulla base della combinazione di vari criteri, a partire da quello geografico". Il governo rischia l'isolamento nella partita che ridisegnerà la mappa del potere in Europa ma il presidente del Consiglio intende rimarcare come l'Italia non può essere considerata alla stregua di un piccolo stato membro.
Roma potrebbe anche sostenere la candidatura di Weber, puntando su un tedesco anche per evitare che il 'dopo Draghi' alla Bce venga affidato ad un esponente della linea 'rigoristà. Del resto il governo giallo-verde è compatto nel chiedere all'Europa di mettere fine all'austerità, non certo per aprire il varco a quei Paesi che hanno criticato l'Italia per il debito eccessivo che grava sul bilancio.
Ma oltre agli incastri sui vertici europei, l'Italia gioca la sua partita per portare a casa un commissario Ue con ruolo economico. Per M5s e Lega deve essere una figura politica (nella rosa i nomi del ministro della Famiglia, Fontana, e il numero due del partito di via Bellerio, Giorgetti. Quest'ultimo, viene riferito da fonti parlamentari, avrebbe manifestato da tempo delle riserve sulla possibilità di trasferirsi in Europa.
Qualora, invece, la Lega dovesse puntare sul sottosegretario alla presidenza del Consiglio, c'è chi ipotizza che il sostituto a palazzo Chigi possa poi essere indicato su input dello stesso premier. In ogni caso i tempi della scelta non sono imminenti. Come non sarebbe imminente l'operazione rimpasto: il Movimento 5 stelle non è contrario all'eventualità di ritoccare alcune caselle, ma deve essere la Lega a chiedere un cambiamento della squadra di governo, il ragionamento. Intanto oggi è partita la valutazione interna a M5s dei membri del governo.
La valutazione interna al M5s sui membri del governo
I primi ad esporre il proprio operato i sottosegretari per i Rapporti con il Parlamento, Valente e Santangelo, poi sarà la volta degli altri: dovranno essere giudicati sulla base del loro operato, a partire dai capigruppo e dai presidenti di Commissione, mentre i parlamentari pentastellati avranno la possibilità di esprimere le proprie opinioni, anche in forma anonima. Poi si tireranno le somme. In bilico restano anche alcuni ministri, tra cui Grillo (Sanità) e Toninelli (Infrastrutture, ma M5s punterebbe in quel caso ad indicare un proprio esponente al dicastero di Porta Pia). Nei prossimi giorni dovrebbe chiudersi anche la partita sul nuovo capo di Stato della Marina.
In un primo momento era in ballo una terna di nomi, ma alla fine dovrebbe spuntarla Giuseppe Cavo Dragone, una figura gradita anche al Colle, secondo quanto sottolineano fonti della maggioranza. Ma l'attenzione del presidente del Consiglio è legata all'agenda europea, anche in vista del Consiglio Ue a Bruxelles il 20 e 21 giugno e del summit del G20 di Osaka a fine mese. è sul fronte Ue che il premier Conte dovrà trovare un'intesa con i vicepremier. Mercoledi' il premier sarà a Fabriano per un evento dell'Unesco, il 18 a Napoli per la Apple accademy: in quell'occasione il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare anche i genitori della bimba ferita nel capoluogo partenopeo durante una sparatoria.