Un prontuario per la comunicazione diretto ai parlamentari del Movimento 5 stelle, contenente i temi sui quali esternare e le linee guida su come affrontarli. È quanto Repubblica afferma di aver trovato "abbandonato su una sedia di Montecitorio, in un corridoio del quarto piano", un plico di 6 pagine dal titolo "spunti comunicativi per la settimana 12- 18 gennaio”. La notizia è che il documento, secondo il quotidiano, conterrebbe indicazioni sulle stoccate da sferrare all'alleato di governo, quella Lega che entrò nel governo gialloverde come partner di minoranza e ora, stando ai sondaggi, stacca l'alleato di parecchi punti.
"Un mix di indottrinamento, suggerimenti per post, interviste, apparizioni televisive, spiegazione dei provvedimenti 'caldi' e consigli per attaccare l’opposizione ma non solo", così Goffredo De Marchis illustra il vademecum, "l’alleato Matteo Salvini è uno dei bersagli del piccolo dossier. Sei pagine fitte di propaganda grillina, studiata nei dettagli. Bignamino per parlamentari, amministratori locali, candidati, ministri e sottosegretari. Ci sono tutti i temi di attualità: Carige; Tasse; Enti Locali; Referendum propositivo; Trivelle; Tav; Ires terzo settore; Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza; Europee".
Le divergenze con il Carroccio
Repubblica menziona diversi interventi di eletti pentastellati per dimostrare il coordinamento nelle tematiche e nei toni e si concentra sulle sferzate alla Lega, che su diverse tematiche ha un orientamento diverso, se non opposto a quello del M5s. «Forse sarebbe il caso — si legge al punto Trivelle — che il Carroccio si ricordasse del fatto che fino all’altro ieri Salvini indossava le magliette “no trivellazioni” e faceva campagna per il No al referendum. Ora cosa è successo?». E la Tav? «Salvini dice che l’opera è a metà, meglio non fermarsi», Bene, non è vero, si legge negli “spunti”. «Non è stato scavato nemmeno un centimetro del tunnel di base e chi dice il contrario o non sa nulla o mente per coprire altri interessi».
"Non sono certo una novità le indicazioni dall’alto ai politici", sottolinea poi il quotidiano, "le usava anche il Pd renziano quando la mattina presto, su una chat di Whatsapp, Filippo Sensi indicava ad alcuni infaticabili twittaroli, capofila Alessia Morani, i temi su cui affondare".
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