I sindaci ritrovano l'unità e, dopo la lettera di sostegno alla legge sulla sicurezza firmata da 400 primi cittadini, il direttivo dell'Associazione dei Comuni italiani dà mandato al presidente Antonio Decaro di trattare con il governo alcune modifiche sul tema dell'accoglienza dei migranti e respinge 'fughe in avanti' di chi minaccia di non applicare la legge. Restano però le tensioni con il Viminale. Anzi si acuiscono. Il ministro Matteo Salvini chiude a qualsiasi cambiamento.
L'incontro di lunedì prossimo a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - afferma il vice premier leghista - sarà solo per un caffè, "che non si nega a nessuno. Ovviamente il decreto funziona, non si tocca e rimane così com'è, applicato e apprezzato dal 99% dei sindaci". Parole respinte non solo dal presidente dell'Anci, ma anche dai sindaci di Palermo e di Napoli. "Magari prendiamo una camomilla così siamo tutti piu' calmi e riusciamo a dialogare", risponde Antonio Decaro. "Il dialogo - sottolinea - aiuta le istituzioni a riconoscersi".
Palermo e Napoli non abbassano i toni
Meno diplomatica la risposta di Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo che contro il provvedimento ha presentato ricorso alla Consulta: "Salvini con una inaudita volgarità non solo disprezza i migranti e gli italiani ma anche le istituzioni. Il suo nervosismo è segno di mancanza di argomenti. Lo lascio urlare e cerco un giudice per far valere l'incostituzionalità di queste norme".
Sulla stessa linea Luigi De Magistris. Nel sostenere che le nuove norme porteranno più insicurezza nelle città, il primo cittadino di Napoli ed ex magistrato conferma che rispetterà la legge e che la interpreterà "in maniera costituzionalmente orientata". "Non capisco perché Salvini è così nervoso e insofferente nei confronti dei sindaci che dicono di voler applicare la Costituzione. Lo vedo nervoso. Il caffé non gli conviene, si pigliasse una camomilla", consiglia al titolare del Viminale.
Occorre fare in fretta, avverte Decaro
Per Decaro le modifiche sulla sicurezza devono essere apportate il prima possibile: "Non possiamo aspettare i tempi della Consulta, dobbiamo intervenire prima", afferma il sindaco di Bari che sulle polemiche di questi giorni e sulla lettera inviatagli da oltre 400 associati dice: "È normale che i sindaci abbiano sensibilità diverse ed è giusto che ogni singolo sindaco esprima una sua propria posizione".
La riunione del direttivo di oggi è servita anche per fare il punto sulla legge di bilancio, varata dal Parlamento alla fine di dicembre. Bene i fondi per le periferie e la possibilità di usare gli avanzi di amministrazione, nota infine Decaro, "ma restano problemi che rischiano di mettere in difficoltà i bilanci di alcuni comuni". Sul punto il sindaco di Milano Beppe Sala si dice "terrorizzato". "Il rischio che vedo per Milano è sulla qualità dei servizi. Non toccheremo le tasse ma con le misure contenute nella manovra i cittadini dovranno aspettarsi un decadimento dei servizi".