Articolo aggiornato alle ore 16,15 del 9 maggio 2019.
Via libera dell'Aula della Camera alla riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari, dagli attuali 945 (315 senatori e 630 deputati) a 600 complessivi (200 senatori e 400 deputati). Un taglio di 345 eletti, ovvero un terzo dei parlamentari attualmente previsti. I voti a favore sono 310, i contrari 107 e 5 astenuti. Hanno votato contro Pd, Leu e una parte del gruppo Misto. Hanno invece votato a favore M5s e Lega, a cui si sono aggiunti i voti favorevoli di Forza Italia e FdI, come già avvenuto in occasione dell'approvazione da parte del Senato.
Tra le file azzurre alcuni deputati hanno votato contro, in dissenso rispetto alla linea del gruppo (tra questi, il deputato Simone Baldelli), mentre molte sono state le assenze. Quella di oggi è la seconda lettura conforme (ovvero senza modifiche del testo) ed essendo una riforma costituzionale ora dovranno trascorrere almeno tre mesi per procedere alle altre due letture da parte dei due rami del Parlamento. Se la riforma verrà licenziata in via definitiva con i due terzi dei voti, non si dovrà procedere con il referendum confermativo.
Ma se questi voti saranno confermati in quarta ed ultima lettura, la riforma rischia di non essere approvata, in quanto è richiesta per le ultime due letture da parte di Senato e Camera la maggioranza assoluta degli aventi diritto. Ciò significa che a Montecitorio serviranno almeno 316 voti favorevoli, 161 al Senato.
Come detto, hanno votato a favore Lega e M5s, ma anche Forza Italia e FdI. Tuttavia, sulla carta la somma dei deputati dei quattro gruppi che hanno dato il via libera alla riforma è di gran lunga superiore ai voti ottenuti dal ddl costituzionale. M5s e Lega contano da soli 342 deputati, ai quali andrebbero aggiunti i 104 di Forza Italia (anche se alcuni azzurri hanno votato in modo difforme dal gruppo) e i 32 di Fratelli d'Italia, per un numero complessivo, sempre sulla carta, di 407 deputati: mancano all'appello quindi 97 voti.
Scorrendo i tabulati della votazione, non hanno partecipato al voto - ma non risultano in missione - 12 deputati della Lega e 13 del Movimento 5 stelle. Risultano invece in missione, quindi assenti 'giustificati' - 24 deputati della Lega e 32 del Movimento 5 stelle. A subire la maggiore defezione è Forza Italia, con 63 deputati che non hanno partecipato al voto. Guardando solo ai voti della maggioranza, i gialloverdi 'perdono' 81 voti, tra deputati in missione e deputati che non hanno partecipato al voto.