Renzi scommette sulla doppia cifra. E la base ci crede

Negli Studios di Cinecittà la prima assemblea nazionale di Italia Viva. Obiettivo "conquistare il campo aperto che si libera al centro".

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Un progetto "ambizioso", che guarda a un orizzonte "di lungo termine" e che ha come obiettivo quello di "conquistare il campo aperto che si libera al centro". La base renziana sta con il suo leader, ne condivide linea e visione e non crede ai sondaggi, che per ora 'inchiodano' Italia viva sotto il 5%.

Dopo l'intervento di un'ora e mezza di Renzi, i militanti e iscritti a Italia viva, arrivati da tutta Italia negli Studios di Cinecittà per la prima Assemblea nazionale, sono pronti a raccogliere e rilanciare la sfida di Renzi: dettare l'agenda del governo, indicare la strada e la rotta per sconfiggere il populismo salviniano, presentarsi alternativi al progetto di Zingaretti di un campo largo riformista assieme ai 5 stelle.

L'ex premier non mostra attenzione ai sondaggi, almeno è questa l'immagine che intende dare. Va sul concreto, punta alla 'sferzata' che vuole dare al governo sui temi concreti. E mostra anche indifferenza alle critiche: "Quando non sanno che dirci ci dicono che abbiamo solo il 4%. Se col 4% riusciamo a combinare tutta questa cosa, immaginate cosa riusciremo a fare quando arriveremo all'8 o al 10%, Noi siamo riformisti che sognano e che non hanno solo una lista di cose da fare", sostiene in un passaggio dell'intervento.

Lo sbarramento al 5% non preoccupa

L'obiettivo, anche questo condiviso dalla base, è divenire l'ago della bilancia, non solo di oggi, ma soprattutto nel futuro. E la legge elettorale proporzionale può aiutare. Per questo, Italia viva conferma convintamente il 'Brescellum': "Noi siamo convinti che la soglia di sbarramento debba restare al 5%", afferma il coordinatore renziano Ettore Rosato.

I numeri, la base ne è certa, arriveranno, soprattutto quando "il simbolo di Italia viva inizierà ad esserci alle elezioni", è la convinzione. Una piccola percentuale, invece, guarda se non con preoccupazione ma certo con un po' di prudenza ai sondaggi e ritiene che difficilmente si potranno raggiungere numeri a doppia cifra. Ma il tempo "sarà galantuomo", dice il leader, e lo ripetono come un mantra anche i militanti arrivati a Roma.

Le voci del popolo renziano

Del resto, osserva Brunella, provincia di Firenze e renziana doc, "le sfide si fanno e vincono sempre guardando al domani, non all'oggi. E poi, se è vero che contiamo poco, che Renzi ha solo il 4%, perché lo attaccano tanto? Se uno non conta nulla non importa ciò che dice", incalza, convinta che "i bambini si crescono con pazienza e tempo, non di fretta". Per Stefania, arrivata da Bolzano, "dobbiamo uscire dalla logica dei sondaggi e delle percentuali. La strada tracciata da Renzi è molto ambiziosa, e bisogna avere una visione a lungo termine, serve lungimiranza. Certo - ammette - c'è tanto, molto da fare, ma l'obiettivo è assolutamente fattibile.

Condivide Mario, militante "convinto" di Roma: "Il progetto di Renzi è ambizioso ma è a lungo termine e noi dobbiamo distinguerci come alternativi rispetto al Pd e ai 5 stelle, siamo riformisti". Per Mario, quindi, "il 5% di oggi non è veritiero, cresceremo". Elisabetta, anche lei romana, tiene a spiegare che, a differenza di molti militanti di Iv, lei non era iscritta al Pd, "mi sono avvicinata alla politica adesso, con Renzi e Italia viva". Anche secondo lei "l'obiettivo" della doppia cifra "è realizzabile, soprattutto quando comincerà la campagna elettorale".

E poi, aggiunge Alessandro, "il 5% sono 2 milioni di elettori, 2 milioni di persone, mica poco". Lui condivide l'intenzione di Renzi di voler "spostare l'asse del governo, puntare sul buon governo e non guardiamo ai sondaggi ma ai temi e alle idee". Giuseppe, di Matera, non dubita del fatto che le percentuali di Iv siano "sottostimate" e poi "c'è molta disparita' di trattamento da parte dei media. Attaccano sempre Renzi, non c'è attenzione e questo condiziona l'opinione pubblica". Per Rossella di Varese, "c'è un grande campo da conquistare al centro, c'e' spazio per il progetto alternativo di Renzi". Infine, Edoardo di Imola osserva: "Sfida ambiziosa e coraggiosa, e la condivido, ma certo se i numeri restano questi...". 



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