AGI - Trent'anni di politica di Roberto Maroni raccontata attraverso le sue parole. La Camera dei deputati ha promosso una pubblicazione, a cura della Biblioteca di Montecitorio, dal titolo 'Roberto Maroni. Discorsi politici e parlamentari'.
Il volume, oltre 500 pagine, raccoglie i principali interventi dell'ex segretario leghista e governatore lombardo: dal 1992, primo anno di elezione in Parlamento, fino all'addio alla politica, a inizio 2018. Una storia, quella di Maroni, che in sostanza coincide con la storia della Seconda Repubblica italiana.
Il libro contiene una settantina di testi che documentano le tappe dell'esperienza politica del leghista, scomparso nel novembre del 2022: dal motto "Federalismo subito o indipendenza", agli anni al Welfare con il libro bianco scritto da Marco Biagi per "lavorare bene, lavorare tutti", ai temi della lotta alla criminalità organizzata, del contrasto all'immigrazione clandestina, ma anche il censimento dei campi rom, e i vari pacchetti sicurezza approvati quando era alla guida del Viminale; con un filo rosso che attraversa i decenni, ovvero l'obiettivo, ambizioso, di "cambiare la storia del rapporto tra le Regioni virtuose e il centro" dello Stato. Il sogno dell'autonomia.
"A tre anni dalla sua scomparsa, la Camera dei deputati rende omaggio, attraverso questa pubblicazione, a Roberto Maroni, una delle figure più significative della storia politica e istituzionale del nostro Paese", scrive nella prefazione il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
"Questo volume offre un'opportunità preziosa per approfondire la conoscenza di un importante testimone del confronto democratico, il cui radicato senso dello Stato e il rigore morale costituiscono un esempio straordinario di impegno al servizio delle istituzioni repubblicane", continua Fontana, che ricorda come Maroni sia stato deputato per sei legislature (dal 1992 al 2013) ma anche "uomo di governo" con gli incarichi al Viminale, nel 1994, e dal 2008 al 2011, oltre quello al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dal 2001 al 2006.
Del collega di partito, il presidente della Camera tiene a rammentare la "capacità di analisi lucida e razionale" e "l'autentica passione civile". "Il principio dell'autogoverno delle Regioni settentrionali in un'Italia federale fu il fulcro della sua azione politica", sostiene. "La sua morte prematura ha lasciato un vuoto incolmabile in quanti ne hanno apprezzato le eccezionali doti umane, rappresentando una grave perdita per il mondo della politica, che oggi più che mai ha bisogno di ispirarsi al suo esempio".
E all'autonomia è dedicato l'ultimo intervento di Maroni riportato nel volume. "Sono in politica da tantissimo tempo. Sono stato in Parlamento, ho avuto l'occasione e la fortuna (penso di sì) di fare il ministro tre volte, so come funziona. Ci abbiamo provato in tutti i modi. È complicato perché c’è sempre un inghippo che blocca" ma "le riforme sono essenziali", diceva l'allora governatore, parlando del referendum promosso in Lombardia e in Veneto nel 2017, in un intervento al meeting di Rimini.
"Come farle quindi? Riportando la responsabilità a Roma andando a trattare con il governo, lasciando al governo di decidere se darti o no l'autonomia prevista dalla Costituzione. Si può fare", indicava come strada.
"Ho l'ambizione di fare una cosa che non ha precedenti nella storia della Regione Lombardia e credo anche dell'Italia", concludeva poi, tenendo a ringraziare Umberto Bossi. Il volume è corredato da alcune foto fornite dalla famiglia Maroni.