AGI - Leggendo i dati della Supermedia di oggi, più di un partito potrebbe aver sentito tintinnare – metaforicamente – un campanello d’allarme. Altri, sicuramente uno, avrebbe certamente di che rallegrarsi. Ma andiamo con ordine. Fratelli d’Italia è sempre il primo partito, ma con una percentuale (29,1%) che è in calo di quasi un punto rispetto a due settimane fa. Di fronte a variazioni particolarmente eclatanti, però, prima di trarre conclusioni politiche conviene analizzare nel dettaglio i singoli sondaggi su cui si basa la Supermedia. In questo caso, ad esempio, scopriamo che dietro a questo calo c’è il dato di un particolare istituto (Ipsos) che potremmo definire “outlier” rispetto agli altri, dal momento che assegna a FDI un 28,2%: un dato che, pur essendo decisamente inferiore a quello di altri istituti, è comunque superiore a quello della rilevazione del mese precedente.
Diverso il caso di altri due partiti, entrambi in calo (anche se non estremo). Stiamo parlando del Partito Democratico (22,4%) e di Italia Viva: per il partito di Matteo Renzi c’è da segnalare che si tratta della prima volta da inizio legislatura che viene rilevato – sia pure di un soffio – al di sotto del 2%. Non è da escludere che il recente lancio del nuovo Partito Liberal Democratico (che pochi giorni fa ha eletto a suo segretario l’ex IV Marattin) possa aver influito su questa tendenza, togliendo consensi a Italia Viva.
Tutti gli altri partiti sono tutto sommato stabili, presentando variazioni minime, con un’eccezione: è il Movimento 5 Stelle, che cresce di oltre mezzo punto in due settimane e che in ben due rilevazioni (Ipsos e Ixè) è dato addirittura sopra il 13%. Anche se è bene attendere le prossime settimane per capire se questa – alquanto improvvisa – “fiammata” sia un’oscillazione casuale o una tendenza vera e propria, non si può negare che le ultime settimane sono state ricche di occasioni per far emergere il posizionamento del M5S: prima la campagna per i referendum sul lavoro, poi le manifestazioni per Gaza, infine quelle contro le iniziative per il riarmo. Tutti temi su cui il partito di Conte ha posizioni molto nette, e che gli hanno consentito di ribadirle con un’ampia visibilità mediatica.
I rapporti di forza generali restano comunque sostanzialmente invariati: il centrodestra rimane ancora oggi, nonostante una lieve flessione, la coalizione più forte sul piano elettorale con un 47,3% di consensi “virtuali”. Certo, le opposizioni messe insieme potrebbero superare questa percentuale, sia pure di poco; ma se si considera l’indisponibilità di Azione ad entrare nel cosiddetto “campo largo” (a differenza di Italia Viva), una potenziale coalizione delle opposizioni, alternativa al centrodestra, a oggi si fermerebbe intorno al 45%. E dire che per il Governo le cose non vanno proprio a gonfie vele, perlomeno guardando ai sondaggi: il tasso di fiducia degli italiani nei confronti dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si aggira, secondo tutte le rilevazioni più recenti, intorno al 40%, e i giudizi negativi prevalgono sempre (talvolta di molto) sui giudizi positivi. Va detto però che, al netto di una “luna di miele” iniziale, questo tipo di valutazioni non sono mai state particolarmente entusiastiche; addirittura, nella serie storica di SWG, oggi sarebbero perfino migliorate rispetto alla fase più critica, a cavallo tra fine 2023 e la prima metà del 2024.
Pannello SWG: la fiducia in Giorgia Meloni e l’efficacia del Governo pic.twitter.com/2lGo7DLgIO
— SWG (@swg_research) June 27, 2025
In ogni caso, se si guarda alle aspettative degli italiani, emerge come il Governo attuale non abbia certo brillato: per il 45% degli elettori, secondo un’indagine di Ixè, esso avrebbe operato peggio del previsto, e solo il 12,6% si dice favorevolmente sorpreso (mentre per il 39,8% il giudizio è in linea con le attese). Comprensibilmente, le percentuali più elevate di “entusiasti” si ritrovano tra gli elettori di FDI (27%) e in generale da chi si auto-colloca a destra (32%), ma è interessante notare come tra gli elettori di Forza Italia (partito di maggioranza), il loro numero sia addirittura inferiore a quello dei delusi: 21% contro 22%.
Il quadro dipinto dalle rilevazioni demoscopiche più recenti, quindi, è in linea con quello visto negli ultimi mesi: il centrodestra conserva il suo primato sul piano elettorale, ma le valutazioni degli elettori non sono eccezionalmente positive, e non garantiscono ai partiti di maggioranza una navigazione troppo tranquilla; a blindare il primato della coalizione guidata da Giorgia Meloni e dal suo partito è, innanzitutto, la mancanza di un’alternativa politica, sia in termini di leadership che di coalizione.
NOTA: La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 19 giugno al 2 luglio, è stata effettuata il giorno 3 luglio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 30 giugno), Ipsos (28 giugno), Ixè (26 giugno), SWG (23 e 30 giugno) e Tecnè (20, 27 e 30 giugno). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it