AGI - L'Aula del Senato approva l'articolo due del ddl costituzionale sulla riforma della giustizia. Il testo votato per alzata di mano, interviene sull'articolo 102 della Costituzione stabilendo che le norme sull'ordinamento giudiziario disciplinano anche le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti.
Tutte respinte, in precedenza, le proposte di modifica delle opposizioni. I partiti della minoranza, complessivamente, hanno presentato 1.300 emendamenti.
Anm, era scontato, aspettiamo il referendum
"L'approvazione di oggi si inserisce in un percorso parlamentare ormai sedimentato. Non ci aspettiamo assolutamente sorprese in questo senso". Lo ha detto il presidente dell'Anm, Cesare Parodi, a margine di un incontro con i magistrati del Distretto di Catanzaro, commentando l'approvazione in Senato della norma sulla separazione delle carriere tra magistratura giudicante e inquirente.
"Fin dall'inizio - ha proseguito Parodi - abbiamo capito che non c'era nessuna volontà o possibilità di modifica del progetto originario e a maggior ragione aspettiamo quello che sarà verosimilmente l'esito del referendum per capire se questo progetto, queste intenzioni saranno avvallati dalla maggioranza dei cittadini. Noi abbiamo già espresso da tempo le nostre idee, non soltanto sulla separazione ma su tutto l'impianto della riforma: è l'impianto generale che finirà per penalizzare fortemente l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati in maniera tanto indiretta quanto significativa".
"Certamente - ha concluso il presidente dell'Anm - non possiamo cambiare idea ora, quanto possiamo continuare la diffusione delle nostre idee, dei nostri valori, della nostra visione della realtà giudiziaria, come abbiamo fatto fino ad oggi".