AGI - Gli impegni assunti dall'Italia nel quadro del riarmo della Nato sono "sostenibili" e "necessari". Al termine del Consiglio del Nord Atlantico, Giorgia Meloni incontra i cronisti e all'opposizione che suggeriva di "fare come la Spagna", che ha polemizzato con i nuovi investimenti militari richiesti, ha fatto presente che così è stato.
Anzi, è semmai la Spagna, ha puntualizzato la presidente del Consiglio, ad avere fatto come l'Italia. Ovvero, anche Madrid ha firmato il documento finale che impegna i 32 alleati a spendere, entro il 2023, il 5% del Pil in difesa, a prescindere dalle dichiarazioni del premier iberico, Pedro Sanchez, che sostiene di potercela fare con il 2,1%.
"Gli impegni che vengono assunti sono significativi e sostenibili per l'Italia" e "non distoglieranno neanche un euro dalle altre priorità a difesa e tutela degli italiani", ha assicurato Meloni, che ha inoltre escluso un ricorso alla clausola di salvaguardia nel 2026. A contestare l'incremento delle spese in difesa non sono solo i leader di Pd e M5s, Elly Schlein e Giuseppe Conte, ma, fanno osservare i cronisti, anche il responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai.
"Io vengo qui con una risoluzione votata da tutta la maggioranza, è una decisione che abbiamo preso con cognizione di causa, facendo le nostre valutazioni con il ministro dell'Economia", ha affermato in proposito Meloni, che ha sottolineato come gli investimenti in difesa, anziché essere un costo, possano aprire un "circolo virtuoso" se le risorse verranno utilizzate per rafforzare le aziende italiane. A seguire, una frecciata indiretta a Conte.
"Io sono una persona molto responsabile, a differenza di altri non mi prendo impegni che scarico e poi qualcun altro deve pagare", ha aggiunto Meloni. Se questi impegni sono sostenibili è in virtù di una "totale flessibilità" che Meloni rivendica come un risultato ottenuto grazie agli sforzi dell'Italia. E un "ruolo determinante", secondo il capo del governo, Roma lo ha avuto anche nella distensione tra Stati Uniti ed Europa che ha segnato il vertice de L'Aia. Cauto ottimismo su una risoluzione positiva dello scontro sui dazi tra le due sponde dell'Atlantico è stato quindi espresso dalla premier, che ieri si è confrontata sul tema con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Alla cena dei leader ospitata ieri dai Reali d'Olanda, Meloni e Trump erano seduti vicini e hanno avuto, a quanto si apprende, un "lungo colloquio", durante il quale sono state affrontate inoltre le principali crisi internazionali. Al Presidente americano e agli altri alleati, durante il suo intervento alla plenaria, Meloni ha chiesto di impiegare la stessa determinazione che ha portato alla tregua tra Israele e Iran per giungere a un cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza, obiettivo, quest'ultimo per cui l'Italia rimane "impegnatissima".