AGI - Portare le parti al tavolo dei negoziati. Al termine del vertice convocato d'urgenza dalla premier Giorgia Meloni, a poche ore dall'attacco americano all'Iran, la linea del governo italiano rimane improntata allo sforzo diplomatico per aprire canali di dialogo tra Israele, Iran e Stati Uniti. "La crisi è al centro dell'attenzione dell'esecutivo in tutti i suoi risvolti", sottolinea Meloni, "dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L'Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti.", assicura.
Partecipanti al vertice e sicurezza nazionale
Al vertice hanno preso parte il vicepresidente e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il vicepresidente Matteo Salvini, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e i vertici dell'Intelligence. Lo scenario è destinato a cambiare, per il ministro della Difesa Guido Crosetto, allargandosi soprattutto agli obiettivi americani in Italia.
A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 22, 2025
La crisi è al centro dell'attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla…
Allerta e rischi cibernetici
Il Ministero dell'Interno ha innalzato l'allerta già a partire dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Ora, dopo l'attacco israeliano e USA contro Teheran, le misure saranno ulteriormente rafforzate sugli obiettivi sensibili americani. Ma non solo: Antonio Tajani parla di "rischi cibernetici" per i quali va tenuta "guardia alta". I rischi ci sono per i luoghi di culto ebraici, per le ambasciate in Italia. Le forze dell'ordine sono all'erta per evitare che ci siano attacchi a siti israeliani o americani e anche dal punto di vista della sicurezza cibernetica.
Richieste di chiarimenti e opposizione
Parole che fanno seguito alla riunione del Comitato analisi strategica antiterrorismo del Viminale, al quale seguirà, sempre al Viminale, il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica, presieduto dal ministro Matteo Piantedosi, con la partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia.
Posizione dell'Italia e reazioni politiche
In ogni caso, rassicura Tajani, non ci sono "segnali diretti di rischi per l'Italia" anche perché "l'Iran non ha mai visto nell'Italia un Paese ostile". Di certo, viene spiegato dal ministro degli Esteri, "nessun aereo partito dall'Italia" è andato a bombardare i siti nucleari di Teheran. Anche perché, spiega ancora Antonio Tajani, dagli Stati Uniti non è arrivata alcuna richiesta in tal senso.
Dalle opposizioni, però, arriva forte la richiesta di chiarimenti in Aula. La segretaria del PD Elly Schlein sente la premier. Un colloquio che viene definito "lungo" da fonti del Nazareno e durante il quale la segretaria avrebbe ribadito la richiesta di fare chiarezza sulla posizione tenuta dal governo: "Dica chiaramente che l'Italia non partecipa ad azioni militari", ribadisce Schlein, "né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare".
Una richiesta avanzata anche da Alleanza Verdi e Sinistra: "Il governo italiano non deve concedere l'uso delle basi militari presenti sul nostro territorio per questa guerra folle". Il presidente del M5S, Giuseppe Conte vede un governo "in ordine sparso" sulla crisi in Medio Oriente: "Meloni metterà ancora una volta la testa sotto la sabbia, come fa da tre anni, esprimendo 'forte preoccupazione'? Noi crediamo e ribadiamo che più armi e più guerre non siano una via per la pace e la sicurezza", aggiunge Conte.
Critiche condivise con Matteo Renzi: "Nessuno stupore anche nel vedere Meloni e Tajani non toccare palla: abbiamo un Governo che sulla politica estera è totalmente in balia degli eventi, senza strategia e del tutto irrilevante".
Prossimi sviluppi
Meloni è attesa già domani alla Camera. Un appuntamento programmato: la premier deve fare le sue comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno, a Bruxelles. Ma è facile immaginare che la seduta dell'Aula sarà monopolizzata dalla crisi mediorientale.