AGI - Nell’ultimo periodo, la scomparsa di Papa Francesco ha – comprensibilmente – quasi monopolizzato l’agenda del discorso pubblico in Italia. Questo non ha tuttavia azzerato del tutto il dibattito politico, né la pubblicazione di sondaggi. Di conseguenza, abbiamo abbastanza elementi per dire che nella Supermedia di oggi si sono confermate le tendenze emerse di recente.
Se Fratelli d’Italia rimane stabilmente al primo posto (29,4%) tra i partiti nelle intenzioni di voto, si conferma il momento difficile per il Partito Democratico, che perde mezzo punto in due settimane scendendo al di sotto del 22%. Per contro, guadagna ancora qualcosina il Movimento 5 Stelle (12,4%) che ha ormai ridotto a meno di 10 punti il distacco dai democratici. Gli altri partiti sono stabili, se si eccettua una lieve flessione (-0,3%) sia per Forza Italia che per Azione. Tutte queste tendenze potrebbero essere spiegate con il recente dibattito sul riarmo europeo, da cui sarebbero state penalizzate le forze politiche favorevoli (come FI o i partiti centristi/lib-dem) e quelle con una posizione ambigua o comunque poco chiara (come il PD) a beneficio di chi invece ha assunto un posizionamento nettamente contrario a qualunque ipotesi di aumento delle spese militari (ed è il caso del M5S).
È possibile che proprio la grande ondata di commozione legata alla morte di Bergoglio abbia avuto – e continui ad avere nelle prossime settimane – un impatto sull’opinione pubblica, accentuando ulteriormente la predisposizione “pacifista” degli italiani, già emersa in più di un’occasione in passato. Del resto, come mostra una recente rilevazione di SWG, realizzata nei giorni successivi alla scomparsa di Papa Francesco, proprio l’impegno verso la pace è stato l’aspetto più indicato dagli italiani tra i lasciti del suo pontificato.
⛪ Speciale Papa Francesco - Il lascito di Papa Francesco: impegno per la pace, lotta all’ingiustizia, recupero di uno stile di vita semplice pic.twitter.com/at4m8E5zaR
— SWG (@swg_research) April 29, 2025
Ma, come si diceva, i giorni che abbiamo alle spalle non sono stati avari di spunti per il dibattito pubblico anche per un’altra ragione, ossia il rapido susseguirsi di due festività dal profondo significato politico: il 25 aprile (Festa della Liberazione) e il 1° maggio (Festa del Lavoro). Nel primo caso, le polemiche hanno riguardato quest’anno anche il presunto tentativo di “boicottaggio” della festa da parte del governo nazionale, che oltre ad aver indetto un periodo di lutto nazionale di ben cinque giorni (un record) per la scomparsa di Papa Bergoglio, ha anche lanciato, per bocca del ministro Musumeci, un invito piuttosto irrituale alla “sobrietà” delle celebrazioni.
Ora, non c’è dubbio che il 25 aprile sia una data tutt’ora divisiva: secondo una rilevazione di SWG, il 52% degli italiani ritiene in qualche modo superati i valori della Resistenza, ma se il dato supera il 70% tra gli elettori di centrodestra (FDI e Forza Italia), si situa solo tra il 23 e il 30% tra quelli di centrosinistra (PD e AVS) che evidentemente li reputano ancora molto attuali. Ciò su cui pare vi siano molte meno divisioni è il tema dell’antifascismo: un valore fondante per la democrazia italiana per circa il 60% degli intervistati da Eumetra, e che trova in disaccordo meno di 2 italiani su 10.
Per quanto riguarda il tema dell’economia e del lavoro, vi sono alcuni dati di sondaggio che paiono confermare le notizie (positive) che arrivano dall’ISTAT in tema sia di tasso di occupazione sia di crescita del PIL. In una recente indagine dell’istituto Demos (risalente a metà febbraio), la solidità dell’economia e del sistema produttivo è indicata al secondo posto tra gli ambiti in cui la situazione è migliorata da quando è in carica il Governo Meloni (al primo posto troviamo il ruolo dell’Italia a livello internazionale); si tratta anche di un ambito in cui è meno severo il giudizio da parte degli stessi elettori di opposizione: “solo” la metà degli elettori di PD, AVS e M5S ritiene che l’economia nazionale sia peggiorata da quando al governo c’è il centrodestra.
Tuttavia, quello del lavoro resta un tema su cui i cittadini vorrebbero un maggiore impegno da parte della politica: circa un terzo degli italiani (32%) lo cita tra le tematiche che vorrebbe vedere maggiormente affrontate da parte del proprio leader politico, dietro solo alla sanità (54%) per numero di citazioni. C’è da scommettere che i prossimi provvedimenti in materia, annunciati dalla stessa Giorgia Meloni, riaccenderanno il dibattito e con esso la competizione tra le forze politiche.
NOTA: La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 18 aprile al 1° maggio, è stata effettuata il giorno 2 maggio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Eumetra (data di pubblicazione: 24 aprile), Euromedia (30 aprile), Ipsos (26 aprile), Ixè (23 aprile), SWG (21 e 28 aprile) e Tecnè (24 aprile). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.