agi live
Il Campo largo 'implode' ma in Sicilia celebra le primarie

Il Campo largo 'implode' ma in Sicilia celebra le primarie

Mentre gli elettori siciliani dei due partiti in Sicilia si recavano alle urne con un'affluenza sostenuta, a Roma gli esponenti di M5s e Pd non si risparmiavano colpi bassi, tornando sulle ragioni della crisi

elezioni campo largo implode sicilia celebra primarie

© Aleandro Biagianti / Agf 
- Enrico Letta e Giuseppe Conte 

AGI - Nel giorno in cui in Sicilia il "Campo largo" sta celebrando le sue primarie, tra Pd e M5s è guerra aperta.

È il paradosso della giornata politica odierna, iniziata da un lato con l'apertura dei seggi giallorossi nell'isola e dall'altro col video di Beppe Grillo che ha "arringato" i suoi e ribadito il dogma del secondo mandato, innescando una serie di accuse reciproche che potrebbe segnare tutto il corso della campagna elettorale.

Per tutto il giorno, infatti, gli esponenti pentastellati e quelli dem sono tornati sulle vicende che hanno portato alla caduta del governo e si sono attribuiti a vicenda la responsabilità della crisi.

Il Garante pentastellato, con un video postato sul suo blog, ha risvegliato l'orgoglio degli eletti di M5s prima sminuendo la scissione di Luigi Di Maio e poi ribadendo il "dogma" del secondo mandato: "I nostri due mandati - ha detto Grillo - sono luce in questa tenebra incredibile, sono l'interpretazione della politica come un antibiotico.

Dovrebbe diventare Legge di Stato, l'Italia lo merita come una Legge contro i cambi di casacca, si merita una Legge elettorale con sbarramento, una per la sfiducia costruttiva. Non siamo riusciti a farle, mi sento colpevole anch'io, pero' abbiamo di fronte qualcosa di straordinario: sono tutti contro di noi e vuol dire cha abbiamo ragione".

E così, mentre gli elettori siciliani dei due partiti in Sicilia si recavano alle urne con un'affluenza sostenuta, a Roma gli esponenti di M5s e Pd non si risparmiavano colpi bassi, tornando sulle ragioni della crisi.

In particolare i penstastellati, galvanizzati da Grillo, hanno insistito sui temi a loro più cari, come reddito di cittadinanza, salario minimo e transizione ecologica, a loro avviso colpevolmente abbandonati da Draghi con la complicità dei dem.

Ad aprire le ostilità è stato Giuseppe Conte in persona, che ha ribattuto alle accuse del segretario del Pd Enrico Letta: "È vero, Enrico - ha scritto - l'Italia è stata tradita quando in Aula il Premier e il centrodestra, anziché cogliere l'occasione per approfondire l'agenda sociale presentata dal MoVimento 5 Stelle, l'hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte: basta salari da fame e precarietà per i nostri giovani, buste paga più pesanti per i lavoratori, tutela delle 50mila piccole imprese dell'edilizia a rischio fallimento, lotta all'inquinamento vera e non trivelle e inceneritori".

Sulla linea di Conte la presidente dei senatori Mariolina Castellone: "Abbiamo chiesto al governo un patto sociale di fine legislatura - ha scritto - hi ha tradito gli interessi degli italiani? Chi è stato politicamente irresponsabile? Lo decideranno i cittadini".

A questa puntualizzazione soft dell'ex-premier e della sua capogruppo, hanno fatto seguito parole più dure da parte di alcuni parlamentari.

Per il senatore Vincenzo Santangelo "Giuseppe Conte insieme a tanti cittadini onesti porteranno in campagna elettorale diversi punti in favore di lavoratori e famiglie. Un'agenda sociale realmente progressista che è stata ignorata da Draghi, ma soprattutto dal Partito Democratico", mentre per l'ex-ministro Danilo Toninelli "è lo stesso Pd, che è stato fermo sul salario minimo e sulla difesa del reddito di cittadinanza, a gettare la maschera mostrando chiaramente da che parte sta".