L'astensionismo ha penalizzato di più i candidati di centrodestra
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L'astensionismo ha penalizzato di più i candidati di centrodestra
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"In generale, si osserva che, tra primo e secondo turno, in tutte le città considerate sia il polo di centrodestra sia quello di centrosinistra perdono voti verso l'astensione - si precisa - ma la perdita risulta ovunque maggiore (a volte, molto maggiore) nella prima area politica".
"Infine, i passaggi da centrodestra a centrosinistra (o viceversa) risultano (prevedibilmente) di dimensioni contenute (anzi, talvolta sostanzialmente nulli): certamente, non è qui che si devono cercare i flussi decisivi per spiegare vittorie e sconfitte"."Andando alla ricerca di ulteriori regolarità, abbiamo stimato anche i flussi di voto (in uscita) dalle europee 2019 così da osservare come si sono distribuiti i voti dei sostenitori di quelle che allora apparivano come tre macro-aree politiche distinte (centrosinistra, centrodestra, M5s). Anche sotto questa lente, considerando cioè i flussi tra macro-aree politiche dalle europee del 2019 ai ballottaggi, troviamo che: l'elettorato di centrodestra subisce perdite verso il non-voto più consistenti di quelle del centrosinistra; una parte notevole di chi nel 2019 aveva votato M5s si disperde nel non-voto; i passaggi di campo da centrodestra a un candidato di centrosinistra (o viceversa) sono abbastanza limitati (e perlopiù equivalenti) nelle città del Nord (Alessandria, Monza, Parma) mentre sono molto consistenti in quella del Sud (Catanzaro)".

L'astensionismo ha pesato più a destra

Il caso Monza

Il caso Alessandria

Il caso Parma

Il caso Catanzaro

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