In un’intervista al Corriere della Sera il leader di Forza Italia Silvio Berlusocni dice che se dovesse arrivare in Parlamento il voto sull’utilizzo di quelle risorse da destinare alla sanità, cioè il Mes, Forza Italia voterebbe “certamente a favore, ma solo perché è il bene dell’Italia, perché sarebbe assurdo privare proprio in questo momento, solo per fare due esempi, la sanità della Campania di 2.725 milioni e quella della Puglia di 2.450 milioni” e che in questo caso specifico “gli schieramenti, le tattiche politiche, le alleanze non c’entrano” assolutamente nulla perché “il voto sul Mes non ha alcun significato di politica interna”.
In quest’ambito, quello dell’esecutivo, Berlusconi resta invece persuaso che “le contraddizioni” tra Pd e 5Stelle “prima o poi si riveleranno insanabili e l’inadeguatezza di questo governo di fronte alla drammaticità dei problemi del Paese indurrà i parlamentari o le forze politiche più responsabili a staccare la spina”. Quanto alle ipotesi di profferte da parte di Forza Italia di fare da stampella all’attuale compagine, Berlusconi sostiene che “come ho già più volte dichiarato, non sono affatto convinto che un governo di unità nazionale sarebbe una scelta responsabile”.
Lui infatti resta dell’idea che “questa legislatura ha già conosciuto governi fra forze politiche incompatibili e il risultato è stato pessimo” pertanto “la strada più responsabile – a suo avviso – sarebbe quella di lasciare agli italiani la possibilità di indicare da chi vogliono essere governati”. Dunque la via del voto resta la strada maestra e “anche la subordinata al governo di unità nazionale, quella di un’altra maggioranza in sintonia con la volontà del Paese e capace di realizzare un programma per far ripartire l’Italia a cui avevo qualche volta accennato, non solo appare a oggi assolutamente improbabile, ma è altresì ritenuta inaccettabile dai nostri alleati di centrodestra”, dice risoluto il leader di FI.
Un ultimo sguardo Berlusconi lo riserva al Colle dicendo che “l’elezione del presidente della Repubblica dovrebbe andare al di là del rapporto maggioranza-opposizione. Però il tema mi sembra molto prematuro: il presidente Mattarella è nel pieno delle sue funzioni che svolge con autorevolezza ed equilibrio” taglia corto.
Mentre in una lettera a Il Foglio Berlusconi si concentra sul tema partito e allontanta la visione di una Forza Italia “come un partito ‘spaccato’ fra sud e nord, tra fautori e avversari dell’alleanza con la Lega” nella quale “addirittura vi sarebbe chi fra i miei collaboratori lavora per una linea diversa dalla mia” definendola “una visione caricaturale” an che se “non è un mistero per nessuno” che in Forza Italia “esistono opinioni diverse e la più completa libertà di esprimerle” che “è la nostra ricchezza”. Poi Berlusconi riserva una battuta agli assetti di Mediaset, che un tempo era accusata di ospitare “troppi giornalisti di sinistra” e oggi “avrebbe una linea editoriale troppo a destra”: “la verità è che Mediaset non fa politica – dice Berlusconi – e identificare la linea editoriale di Mediaset con le opinioni politiche mie, della mia famiglia o di Forza Italia è un grave errore che svilisce la professionalità di chi ci lavora”. “Mediaset risponde solo al pubblico e – ma non per quanto riguarda i suoi contenuti politici – ai soi inserzionisti pubblicitari”.