AGI. - I fari sono sempre più puntati sul Senato. Il premier Conte taglia corto sul tentativo di Opa di Salvini, con la Lega che è pronta ad aprire le porte ad altri malpancisti grillini. "La missione della politica è un'altra", afferma il presidente del Consiglio che invita i senatori a muoversi con senso di responsabilità. Ma forse non basta l'appello se il capogruppo dem al Senato, Marcucci, non nasconde le insidie per il previsto voto a metà luglio sullo scostamento di bilancio.
Anche perchè sullo sfondo resta sempre la questione del Mes. Il presidente del Consiglio fa sapere nuovamente di non aver cambiato opinione, spiega che il fondo Salva-Stati "non ha alcun legame con la politica di bilancio o fiscale", osserva di aspettarsi - mentre in Europa rispunta la 'guerriglia' tra falchi e colombe sul patto di stabilità - che sul 'Recovery fund' il progetto conservi "le ambizioni di partenza". È vero che la maggioranza oggi conta un voto in più(il forzista Carbone è passato in Italia viva) e che, azzarda un 'big' della Lega, un gruppo di responsabili 'neocentristì potrebbe sostenere il governo con l'avallo di Forza Italia. "Ma - dice la stessa fonte 'lumbard' - noi dobbiamo provarci, puo' ancora succedere di tutto".
In realtà calendario alla mano non si vedono all'orizzonte particolari trappole disseminate anche se proprio il partito di via Bellerio è pronto ad appellarsi al Capo dello Stato per far sì che ci siano elezioni in caso di incidente parlamentare. Sabato la manifestazione di piazza del Popolo dei leader del centrodestra non dovrebbe essere una prova di forza. Oltre alle misure di distanziamento sociale (con tanto di gel e termoscanner e pure qualche sedia) non è prevista una vera e propria chiamata alle armi, visto che i leghisti non del territorio son stati mobilitati per il tesseramento.
Ma il centrodestra, oltre a raccogliere petizioni per la proposta di Berlusconi senatore a vita (Forza Italia) e per bloccare lo smantellamento dei dl Salvini, "la maxi-sanatoria dei clandestini e i vitalizi (la Lega) rilancerà la battaglia contro "la palude" di un governo che, questa la denuncia presentata pure oggi al question time a Conte, "non decide". In realtà il premier punta ad accelerare sul dl semplificazioni (altra riunione domani mattina, ancora da sciogliere il nodo dell'abuso di ufficio e del danno erariale, con i renziani che vorrebbero stralciare queste norme dal dl e insieme a M5s spingono sui commissari per le opere pubbliche mentre Pd e Leu frenano), ha definito il provvedimento "la madre di tutte le riforme", indispensabile "per far correre il Paese", vorrebbe portare il testo in Cdm domani o venerdì e ha rilanciato a chi ricorre alla moneta elettronica il taglio dell'Iva (anche del 10% per quei settori maggiormente in difficoltà) per un periodo limitato.
Proposta che pero' trova le perplessità degli alleati e non è un caso che il capogruppo dem alla Camera, Delrio, nel suo intervento al question time abbia ricordato oggi che "un programma già c'è". Come dire si insista sul taglio del cuneo fiscale e sull'utilizzo del Mes. Sull'ipotesi del taglio dell'Iva Conte potrebbe trovare paradossalmente la sponda della Lega che ha già detto sì. Il presidente del Consiglio ha inviato l'invito al confronto sul 'Recovery plan' a palazzo Chigi ai leader del centrodestra che si sono dichiarati disponibili all'incontro. In vista del prossimo Consiglio europeo non ci saranno accenni al Mes ("Io comunque non ho paura di risoluzioni", ha detto il premier) ma è proprio sul voto dello scostamento di bilancio che serviranno i numeri.
Il dialogo con l'opposizione potrebbe essere utile a blindare quel passaggio. L'obiettivo della maggioranza, con Zingaretti che oggi ha sottolineato come il "governo sta facendo bene", è quello di evitare qualsiasi scivolone e di chiudere ogni tipo di finestra elettorale. Il confronto nei rosso-gialli - a partire dal Mes con i dem sempre piùirritati per il rinvio - è aperto su diversi dossier, non ultimo quello su Autostrade (oggi si è aperto anche una nuova discussione sul Tav) ma non c'è da parte degli alleati di Conte alcuna intenzione di terremotare il quadro politico. Con Renzi che da una parte esprime solidarietà a Berlusconi dopo la diffusione dell'audio del giudice relatore in Cassazione del processo Mediaset, Amedeo Franco, dall'altra accoglie un senatore azzurro. Forza Italia dal canto suo rilancerà la battaglia a sostegno del Cavaliere. Battaglia che per ora viene giocata in campo europeo, con la lettera spedita alla presidente della Commissione europea, Von der Leyen.