I numeri, sulla carta, parlano chiaro. La Lega, al cui fianco si sono schierati anche Fratelli d'Italia e Forza Italia, ha poche chance di ottenere che l'Aula del Senato mercoledì prossimo, 14 agosto, si riunisca per discutere e votare sulla mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. È stata questa, infatti, la proposta avanzata dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo, dal capogruppo azzurro Anna Maria Bernini e dal capogruppo di FdI, Luca Ciriani. Proposta che nella conferenza dei capigruppo ha avuto la peggio, in quanto finita in minoranza, mentre ha prevalso la proposta di M5s, Pd, Misto e Autonomie di convocare l'Assemblea di palazzo Madama martedì 20 agosto, con all'ordine del giorno le comunicazioni del presidente del Consiglio.
A seguire, recita sempre il regolamento del Senato, si potrebbe svolgere il voto sulle risoluzioni che ogni gruppo deciderà di presentare. O, ancora, il premier potrà decidere di non attendere alcun voto e salire al Colle per dimettersi senza che l'Aula si sia prima espressa. Se, quindi, oggi la Lega, con FI e FdI, dovesse riproporre in Aula la richiesta di voto sulla mozione di sfiducia a Conte il 14 agosto, la proposta verrebbe messa ai voti.
- Senato, Palazzo Madama
Le tre forze di centrodestra possono contare su 138 voti. Di cui, 58 della Lega, anche se difficilmente il Senatur Umberto Bossi, ancora in convalescenza, sarà presente; 62 di Forza Italia e 18 di FdI. Il fronte opposto, costituito da M5s, Pd, Autonomie e Misto può contare invece su almeno 170 voti se non 175, numeri che però potrebbero crescere ulteriormente. I 5 stelle infatti hanno 107 senatori, 51 il Pd, 8 le Autonomie e sarebbero circa 8 i senatori del Misto (in tutto 15) pronti a votare compatti.
Anche se la Lega riuscisse a portare dalla sua parte alcuni senatori 'sparsi', comunque non avrebbe i numeri per ribaltare la decisione della capigruppo. Ai numeri sulla carta, tuttavia, potrebbero dover essere sottratti alcuni senatori che non riusciranno a rientrare a Roma in tempo. Dunque, salvo sorprese dell'ultimo minuto, domani l'Aula confermerà la convocazione del 20 agosto sulle comunicazioni del premier.