Bologna - "Lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello e' una vittoria della Lega Nord che da anni sta conducendo una battaglia per la legalita' senza pari. Ora aria pulita a Brescello, siamo pronti a collaborare col commissario, come gia' fatto con la commissione prefettizia". Cosi' la storica attivista antimafia del Carroccio Catia Silva, consigliera comunale di Brescello, oggi in lacrime per la commozione dopo anni di minacce da parte delle 'ndrine, dopo lo scioglimento del comune di Brescello da parte del Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose. Il paese e' quello di don Camillo e Peppone, reso celebre dalla saga di Guareschi.
"Il commissariamento - si legge in una nota della Lega Nord Emilia Romagna - e' il riconoscimento di oltre dieci anni di lavoro svolto dalla Lega Nord che per prima fiuto' il rischio infiltrazioni e denuncio' i casi. Fin dal 1999 venne l'europarlamentare Mario Borghezio per denunciare le infiltrazioni 'ndranghetiste nel Comune". "Grazie alla sue interrogazioni e ai suoi articoli sulla stampa Catia - da me nominata responsabile legalita' della Lega Emilia - ha portato alla luce il sommerso sistema Brescello, pagando a duro prezzo, subendo numerose intimidazioni tra le quali incendi, danneggiamenti e non da ultime minacce aggravate dalla finalita' mafiosa, da parte di cinque personaggi, tra i quali, in primis, spicca Alfonso Diletto, ritenuto uno dei cinque esponenti emiliani della 'ndrina, attualmente al 41bis nell'ambito del processo Aemilia e sotto processo a Bologna per le minacce alla Silva a partire dagli anni 2009-2010", precisa Gianluca Vinci, Segretario della Lega Emilia.
Numerose le prese di posizione sullo scioglimento del comune. "Bene ha fatto il Consiglio dei ministri a sciogliere il Comune di Brescello, la lotta contro le mafie e per la legalita', che questa Regione sta portando avanti con forza e convinzione, non deve guardare in faccia a nessuno": cosi' l'assessore in Emilia Romagna alla Legalita' Massimo Mezzetti. "La decisione presa - sottolinea l'assessore regionale - dimostra, a differenza di quanto sostenuto nelle settimane scorse da qualcuno che ha fatto inutili polemiche, che non c'e' alcun atteggiamento di riguardo nei confronti dei governi locali di questo territorio". Per l'Emilia Romagna sicuramente "si tratta di un'onta che ci colpisce ma - precisa Mezzetti - che non subiamo e non subiremo passivamente. Brescello e' il primo Comune della nostra regione ad essere stato sciolto per mafia e questo ci sprona a fare ancora di piu' e ancora meglio sul fronte del contrasto alla criminalita' organizzata e della prevenzione".
Una vittoria della legalita', per il M5S. "E' finita come doveva finire ed il Movimento 5 Stelle si auspicava e chiedeva da tempo - commenta la parlamentare M5S di Reggio Emilia Maria Edera Spadoni ed i parlamentari pentastellati della Commissione antimafia- Il paese di Peppone e Don Camillo e' stato sciolto per mafia come proponeva il Prefetto di Reggio Emilia. Le responsabilita' politiche di chi ha portato a questa situazione dovranno essere indagate fino a fondo". "Il Comune di Brescello alla fine e' stato sciolto per mafia- dichiara il deputato Giovanni Paglia di Sinistra Italiana,che in questi ultimi anni insieme al vicepresidente della Commissione Antimafia Fava, ha condotto una battaglia pubblica per la legalita' nel paese del reggiano- Parliamo della localita' dove il sindaco del Pd Coffrini definiva una brava persona il boss Grande Aracri. E' la prima volta che succede in Emilia Romagna- conclude Paglia - e non si puo' parlare di fine di una brutta storia. Il processo Aemilia, con tutte le sue implicazioni e articolazioni, e' infatti li' a dirci che abbiamo ancora tanto da riflettere". (AGI)