Roma - Non un voto ma la condivisione del gruppo Pd del Senato alla linea da seguire sulle unioni civili: seppure rappresenti una "rinuncia dolorosa", viene riferito, e con le "varie sfumature" delle posizioni all'interno del gruppo, i senatori del Pd acconsentono che dal testo del ddl venga stralciato l'articolo 5 sulle adozioni, e venga presentato un maxiemendamento che mantenga l'impianto del testo attuale con l'aggiunta degli emendamenti Lumia che mettono in sicurezza la legge dal rischio incostituzionalita'. Sull'emendamento verra' quindi posta la fiducia. E' la conclusione dell'assemblea del gruppo dei senatori Pd, dopo l'intervento del premier Matteo Renzi che ha detto: "E' stata una riflessione alta e non banale".
"Nel Pd c'e' una spaccatura verticale? Non lo so. C'e' una discussione, vera e tosta. Io ho ricevuto mail anche da miei ex compagni di scuola". E' quanto detto da Matteo Renzi durante l'assemblea dei senatori Pd sulle unioni civili, stando a quanto riferisce chi era presente all'incontro. C'e' una strategia precisa il cui obiettivo non è approvare una legge un po' diversa, ma non approvare la legge facendo ricadere le responsabilita' sul Pd. Matteo Renzi ai senatori dem ha spiegato il motivo per cui e' necessario, a suo dire, che sia il governo ad assumersi la responsabilita', con il voto di fiducia sul ddl Cirinna'.
Il premier ha sottolineato di non essere d'accordo sulla tesi di aprire un dibattito parlamentare sul testo perche' c'e', ha insistito, chi vuole affossare la legge. Con la fiducia entro la settimana si puo' chiudere, ha argomentato Renzi che si è detto consapevole dei rischi del voto di fiducia. Ma l'alternativa - ha osservato - è la melina e la palude. Un provvedimento "centrale, cruciale" che sarebbe potuto essere licenziato la scorsa settimana "senza il dietrofront del Movimento Cinque Stelle. Il Pd non può essere preso in giro, il Movimento Cinque Stelle gioca sulla pelle dei diritti in modo spregiudicato". Lo ha ribaditi Matteo Renzi all'assemblea dei senatori dem. "I 5 stelle di fronte ad una proposta seria si sono tirati indietro come con Letta, Bersani e con me sulla legge elettorale. Non possiamo andare avanti cosi'. Errare e' umano, perseverare e' diabolico". (AGI)