(AGI) - Roma, 21 ott. - Il sindaco dimissionario di Roma,Ignazio Marino, sembra sempre piu' tentato dall'idea diverificare, in aula Giulio Cesare, l'esistenza di unamaggioranza che ancora lo sostenga. Ma qualora concretizzassequesta sua intenzione, i consiglieri comunali del Pd sonopronti a dimettersi in massa. E' quanto riferiscono fonti delCampidoglio, all'indomani della conferenza stampa in cui ilprimo cittadino uscente ha annunciato di voler "riflettere" sulritiro delle proprie dimissioni e di voler "verificare" sepossiede ancora una maggioranza al suo fianco. Tuttavia, daiconsiglieri dem arriva un'interpretazione diametralmenteopposta: Marino - sostengono - vuole presentarsi in Assembleacapitolina con il solo scopo di farsi sfiduciare per poteraddossare al partito la responsabilita' politica della crisi.Ieri i componenti del gruppo Pd in Campidoglio ne hannodiscusso al Nazareno con il presidente Matteo Orfini e lalinea, avallata a quanto pare anche dal premier Matteo Renzi,e' chiara: bisogna fare di tutto, senza escludere un'opera dipersuasione nei confronti del sindaco, per evitare una conta inaula; ma se non ci si riuscisse, i consiglieri dem sono prontianche a dimettersi in massa. Il mandato che il partito si e'dato e' quello di chiudere positivamente la vicenda per tutti,anche per lo stesso Marino, ma partendo da una posizione nonnegoziabile: non e' possibile che il chirurgo resti sulla suapoltrona di sindaco, perche' non ci sono piu' le condizionipolitiche per andare avanti a prescindere dalla vicenda degliscontrini. E qualora Marino volesse forzare la mano con un votod'aula, "useremo tutte le armi disponibili per evitare che vadaavanti questa esperienza", assicura un consigliere democratico,alludendo appunto alle dimissioni o a una via piu' 'soft' comequella di non assicurare il numero legale per consentire losvolgimento della seduta. "Il sindaco fa bene a dichiararsiincolpevole rispetto al caso degli scontrini, e a difendersidavanti alla magistratura", rilevano dal gruppo Pd capitolino,ma con questo "non si puo' dire che non sia successo niente eche si possa andare avanti perche' sarebbe uno schiaffo allacitta' e all'opinione pubblica". Insomma, i consiglieri dem sichiedono se Marino non voglia forse farsi sfiduciare solo peralimentare la conflittualita' col Pd in vista di un suopersonale disegno politico, che lo porterebbe a ricandidarsicon una propria lista. Se cosi' fosse, sarebbe "una prospettivapolitica distruttiva mirata far vincere la destra o ilMovimento 5 Stelle", osservano, mentre l'auspicio e' "che ilsindaco voglia lasciare con l'onore delle armi". .