Il Movimento 5 stelle ha rimosso il capogruppo al Consiglio comunale di Palermo, Ugo Forello, già candidato a sindaco del capoluogo siciliano. Il partito spiega che si tratta di un avvicendamento già previsto ma l'interessato ritiene che sia legato alle critiche da lui espresse nei confronti degli attacchi alla stampa sferrati da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista dopo l'assoluzione di Virginia Raggi. Il suo successore, scrive Il Sicilia, "sarà Antonino Randazzo, coinvolto a inizio consiliatura in una brutta vicenda, relativa all’autoassunzione ottenuta in piena campagna elettorale dalla ditta di cui era socio insieme ad altri pentastellati".
"Difenderò sempre una categoria come quella dei giornalisti, essenziale in una democrazia", aveva dichiarato nei giorni scorsi Forello, che pure aveva definito la sindaca di Roma "vittima di attacchi ingiusti". Non si tratta poi della prima volta che Forello si smarca dalla linea del partito. "I precedenti che il gruppo contesta a Forello sono tanti e risalgono agli ultimi mesi", spiega Il Giornale di Sicilia, "pur senza esplicitarlo, la maggior parte dei componenti del gruppo contesta le posizioni autonome che l'avvocato, fra i fondatori di Addiopizzo, ha preso nel corso dell'ultimo anno. Il caso che più ha indisposto è stato quello dell'ordine del giorno presentato da Sinistra Comune per contestare il decreto Sicurezza approvato a Roma: Forello ha votato a favore senza concordare col gruppo questa posizione e mettendo in difficoltà anche la collega Giulia Argiroffi".
"L'ho saputo leggendo Facebook"
"Ho saputo di non essere più capogruppo leggendo Facebook. Non so se si sia fatta una riunione e chi vi abbia partecipato", è la replica dell'interessato, "la rotazione? Se ne era parlato, è vero, ma non siamo mai entrati nel dettaglio di tempi e forme. Era scontato, per tutti, che sarei rimasto alla guida del gruppo almeno fino al voto sul bilancio, come è normale che sia. Ma di cosa stiamo parlando? Si tratta di un provvedimento che ricorda epoche buie della nostra storia. Sì, è stata un'epurazione". "Non vorrei che dietro tutto ciò ci sia la mano dei vertici del movimento", aggiunge, "certo è un fatto notorio che quello che (allo stato illegittimamente) verrebbe indicato come capogruppo è persona di fiducia e legata a doppia mandata con il deputato all'Ars, Giancarlo Cancelleri (il leader siciliano pentastellato molto vicino a Luigi Di Maio)".
Forello, ricorda Repubblica, "è entrato nel movimento nel 2016 e, nel bel mezzo del caso delle firme false, vinse le primarie per la candidatura a sindaco battendo Igor Gelarda (ora passato alla Lega). Nella corsa per Palazzo delle Aquile del giugno 2017, arrivò terzo dietro Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli: fu comunque il candidato più votato per il consiglio comunale e fu eletto alla carica di capogruppo di M5S. Negli ultimi mesi Forello aveva criticato la politica del governo in materia di immigrazione, attaccando frontalmente il vicepresidente dell'Ars Giancarlo Cancelleri, che aveva sostenuta l'iniziativa dei porti chiusi".