La frase del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, sul crocefisso in aula, al cui posto starebbe meglio "una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione', suscita una levata di scudi a destra. "La nostra cultura, la nostra identità, la nostra storia, in ogni ufficio comunale un crocifisso e guai a chi lo tocca. Soprattutto in una terra come l'Umbria. Ieri sono stato a Cascia e a Norcia e vagli a dire non ci piacciono più Santa Rita e San Benedetto", tuona Matteo Salvini in diretta Facebook. Fioramonti "mi sembra un ministro più da centro sociale che da ricerca universitaria", ha sostenuto il segretario leghista.
Sarcastica la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Dopo Toninelli, ora è il ministro Fioramonti a regalarci ogni giorno una perla di saggezza. Dopo le tasse sulle merendine e le assenze per manifestazione giustificate dallo Stato, il Ministro dell'Istruzione ci dice che al posto del crocifisso in aula vedrebbe bene 'una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione'. Io invece vedo bene il crocifisso in aula, e la cartina del mondo con richiami alla Costituzione negli uffici del M5S, così imparano dove sta Matera e cosa dice l'art. 1 della Costituzione (la sovranità appartiene al popolo)". L'interessato non ha replicato, parlando di "polemiche sterili".
"Il crocifisso è simbolo di quello che siamo e nelle classi c'è spazio anche per le carte geografiche. Ora Fioramonti la smetta con le sparate", afferma invece Roberto Calderoli su Facebook. "La scuola italiana ha mille problemi, sotto gli occhi di tutti, molti dei quali aggravati dal pessimo pacchetto 'Buona scuola' varato da Renzi e dal suo non rimpianto governo", sostiene il vice presidente leghista del Senato, "eravamo già messi male e adesso con il ministro Fioramonti siamo addirittura messi peggio. In pochi giorni ha tirato fuori che vuol tassare le merendine, poi ha invitato gli studenti a marinare la scuola per manifestare per il clima, quindi ha messo il veto all'autonomia differenziata per le Regioni senza neppure aver letto il testo, ieri si è dichiarato sostenitore dello ius culturae e oggi, per arrivare all'apice della sua escalation mediatica, propone di cestinare i crocifissi e rimpiazzarli con cartine geografiche mondiali".
"Forse al ministro Fioramonti sfugge la valenza del crocifisso, simbolo delle nostre radici cristiane, di quello che siamo. Ma detto questo ben vengano anche le cartine geografiche, che sono certamente utili: nelle pareti delle classi c'è spazio sia per il crocefisso che per le cartine. A meno che la prossima sparata del ministro Fioramonti non sia quella di rimpicciolire i muri delle classi. Povera la nostra scuola", conclude.