L'assessore regionale del Piemonte Roberto Rosso si è dimesso dopo essere stato arrestato stamattina dalla Guardia di finanza di Torino con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti, Rosso, esponente di spicco di Fratelli d'Italia, avrebbe pagato circa 8 mila euro alla 'ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti in vista delle elezioni regionali del maggio 2019, dove poi è risultato eletto.
"Mi auguro dal profondo del cuore che Roberto Rosso dimostri la sua innocenza, che non siano vere le accuse che gli vengono mosse. Ma annuncio fin da ora che Fratelli d'Italia si costituirà parte civile nell'eventuale processo a suo carico, perché in questa vicenda ci consideriamo le prime vittime. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI". Lo dichiara la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
"Roberto Rosso ha aderito a Fratelli d'Italia da poco più di un anno, chiedendo di essere candidato nelle nostre liste. Come facciamo con tutti i nostri candidati, abbiamo verificato con gli strumenti che un partito ha a disposizione se avesse problemi con la giustizia. Non è emerso nulla e abbiamo deciso di sottoporre anche il suo nome al giudizio degli elettori piemontesi. E' stato il più votato nelle nostre liste, e per questo è diventato assessore regionale".
"Un conto sono 300 arresti in Calabria, un conto le dimissioni in massa in Valle d'Aosta, un conto un'inchiesta in Piemonte, che riguarda anche un politico, su cui bisognerà fare chiarezza al piu' presto". Lo ha detto Matteo Salvini, a margine di un incontro ad Aosta, a proposito dell'inchiesta piemontese che ha portato all'arresto e alle successive dimissioni dell'assessore regionale Roberto Rosso, a chi gli chiedeva se sia necessario un ritorno alle urne anche in Piemonte. Sulle dimissioni di Rosso, il leader della Lega si è limitato a dire: "Se si è dimesso vuol dire che ha ritenuto giusto farlo. Se si è dimesso gli auguro buona fortuna".