Conte e Di Maio contro Salvini su tempi e modi della crisi di governo
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Conte e Di Maio contro Salvini su tempi e modi della crisi di governo

Conte e Di Maio contro Salvini su tempi e modi della crisi di governo

Serenella Ronda
Giuseppe Conte

ALBERTO PIZZOLI / AFP - Giuseppe Conte
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La 'parlamentarizzazione' della crisi

  • PARLAMENTARIZZAZIONE CRISI il presidente del Consiglio si presenta davanti al Parlamento e chiede nuovamente la fiducia. Se la fiducia al governo non viene rinnovata, il premier sale al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica.
  • CONSULTAZIONI AL COLLE Una volta che si è aperta ufficialmente la crisi di governo, il capo dello Stato consulta innanzitutto i presidenti di Camera e Senato. Le consultazioni con le forze politiche possono anche essere rapidissime, come nel caso dell'esecutivo Renzi, quando Sergio Mattarella in tre giorni accolse le dimissioni del presidente del Consiglio, fece le consultazioni e incaricò Paolo Gentiloni.
  • SCIOGLIMENTO CAMERE Anche il passaggio dalla crisi allo scioglimento delle Camere puo' avvenire in un tempo rapidissimo: se il capo dello Stato terminate le consultazioni constata che non esiste una maggioranza alternativa e che non vi siano quindi le possibilità per la nascita di un diverso esecutivo, il presidente della Repubblica scioglie le Camere.
  • MINIMO 60 GIORNI L'iter che porta a nuove elezioni parte da un punto fermo: il tempo minimo che deve intercorrere necessariamente dal giorno della crisi di governo o, meglio, dallo scioglimento delle Camere alle urne è di 45 giorni (quello massimo è di 70 giorni). Tempo dettato sia dalla Carta che dalla legge per l'indizione dei comizi elettorali. In realtà, però, occorrono almeno 60 giorni dallo scioglimento delle Camere al momento del ritorno al voto, questo per consentire l'adempimento delle procedure necessarie per il voto degli italiani all'estero (norma, tuttavia, che potrebbe - anche se finora non e' mai successo - essere modificata per 'accorciare' i tempi).
  • RIUNIONE CDM E DATA ELEZIONI Il Consiglio dei ministri si riunisce per approvare lo schema del decreto del Presidente della Repubblica con il quale sarà fissata la data delle elezioni

Le finestre elettorali

  • ELEZIONI IL 13 OTTOBRE: per votare la seconda domenica di ottobre le Camere dovrebbero essere sciolte a ridosso di Ferragosto. Ma votare a metà ottobre significa non presentare la manovra alla Commissione Ue entro i termini stabiliti. Al momento non sembrano esserci i tempi minimi per votare in questa data se la crisi dovrà passare per il Parlamento.
  • ELEZIONI IL 20 OTTOBRE: per votare la terza domenica di ottobre le Camere vanno sciolte dopo Ferragosto tra il 20 e il 22 agosto. Il voto in questa domenica vorrebbe dire che la manovra non viene presentata alle Camere entro il termine stabilito. Anche in questo caso non ci sarebbero i tempi minimi necessari per prevedere prima delle dimissioni del premier un passaggio in Parlamento.
  • ELEZIONI IL 27 OTTOBRE: per votare l'ultima domenica di ottobre e' necessario che le Camere siano sciolte non piu' tardi del 27-28 agosto.
  • ELEZIONI IL 3 NOVEMBRE: per votare la prima domenica di novembre le Camere devono essere sciolte non oltre il 2-3 settembre.

Timing della manovra

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