Al vertice Ue-Lega araba a Sharm el Sheikh, in Egitto, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rilancia il ruolo dell'Italia nel dialogo per la stabilizzazione della regione e la lotta al terrorismo. Ma il caso dell'omicidio di Giulio Regeni, ucciso al Cairo tre anni fa, non può lasciare la scena perché resta e "resterà una ferita aperta" finché non troverà una soluzione, spiega lo stesso Conte.
E' probabile che il capo del governo italiano veda il presidente egiziano, Fattah al Sisi, a margine della conferenza che si concluderà domani, trovando modo di trasmettergli "tutte le premure del governo e dell'opinione pubblica italiana".
Il summit si svolge per la prima volta e presenta, per il premier, "tutte le premesse affinché possa essere ricordato come "storico". L'Italia è "al centro del Mediterraneo, "è avamposto del dialogo" e ha "molto favorito" l'incontro, sottolinea il presidente del Consiglio.
Non è un vertice sull'immigrazione
A Sharm el Sheikh fa capolino, di striscio ma inevitabilmente, anche la politica interna con il tema dibattuto dei conti del Paese: Conte, in ogni caso, ripete a chiare lettere che un'ipotesi di tassa patrimoniale "non esiste". Alla conferenza, intanto, si dibatte di cooperazione al fine di raggiungere forme di "partenariato più efficienti", si discute di commercio, sicurezza, sviluppo.
Non è un vertice sull'immigrazione, ribadisce l'alto rappresentante per la politica estera della Ue, Federica Mogherini, ma è chiaro, spiega, che anche questo sia uno degli argomenti sul tappeto. L'Italia intanto punta al dialogo e lo rilancia per riportare pace e stabilità nelle aree di crisi, perché "è un imperativo morale per noi tutti far in modo che le martoriate popolazioni vedano finalmente la luce", osserva il presidente del Consiglio che, all'assemblea dei capi di Stato e di governo, dice ancora: "non ci lega solo la geografia, ma soprattutto una condivisione di culture nel corso dei secoli che hanno dato vita a quel pluralismo identitario che rende questa parte del mondo unica. E' nostro interesse difendere questo pluralismo, oggi minacciato da forme di estremismo ed intolleranza, che minano alla base la pacifica convivenza".
La lotta al terrorismo
La lotta al terrorismo è "una priorità per le nostre popolazioni e per nostri rapporti. La sconfitta di Daesh, con il rischio di una sua evoluzione in forme 'più liquide' e la possibile diffusione dei foreign fighters su altri teatri impone l'intensificazione del confronto" fra Ue e Lega araba. E la stabilizzazione dell'area passa "attraverso la soluzione delle crisi che incombono sulla regione". Una soluzione che l'Italia considera "sostenibile" se passa attraverso processi politici "basati su inclusività e ownership delle parti in causa".
Libia, Siria, Yemen, il conflitto israelo-palestinese, che va affrontato "sostenendo con convinzione la prospettiva dei due Stati": Conte li cita tutti e rilancia anche il tema della protezione dell'infanzia e del ruolo delle donne, "energia vitale delle nostre societa'". Quindi punta alla collaborazione su temi cruciali dell'interazione fra i Paesi del Mediterraneo come quello dell'efficienza energetica.