Aveva aperto il mese di febbraio con una dichiarazione coraggiosa: "il 2019 sarà un anno bellissimo". Pochi giorni dopo era venuta la stangata della Commissione Ue che aveva dato un taglio netto alle stime di crescita dell’Italia e un ridimensionamento delle previsioni sul Pil dell’Eurozona. Ma Giuseppe Conte non cede, difende le stime di crescita fatte dal proprio governo e rilancia: "Vogliamo che il 2019 sia l'anno del riscatto per l'Italia"
"Ci aspettavamo un rallentamento temporaneo della crescita a causa della guerra dei dazi internazionale" afferma il presidente del Consiglio in una intervista all'edizione cartacea de 'La Nuova Sardegna', "ma restiamo convinti delle nostre stime di crescita e delle misure che abbiamo messo in campo per i cittadini, in particolare reddito di cittadinanza e quota 100. Abbiamo studiato una manovra che darà impulso ai consumi e all'occupazione e stiamo lanciando un Patto per i Cantieri, sbloccando tutti quegli investimenti che per troppi anni sono stati fermi a causa di adempimenti burocratici eccessivi e che sono stati una delle cause per cui il nostro Paese è cresciuto mediamente di un punto percentuale in meno rispetto alla media europea negli ultimi 10 anni".
"Pochi mesi fa" aggiunge Conte "ho riunito a Palazzo Chigi gli amministratori delegati delle principali aziende di Stato, sollecitandoli a mettere sul tavolo tutti gli investimenti aggiuntivi che potevano tirar fuori. Alla fine le aziende di Stato aggiungeranno 13 miliardi di euro ai propri piani industriali, che andranno a sommarsi ai 15 miliardi di investimenti pubblici aggiuntivi nel prossimo triennio stanziati in manovra".
Miliardi di investimento nelle infrastrutture
"Tra qualche giorno - prosegue - avvieremo un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio e il riammodernamento delle infrastrutture e della rete viaria, e anche questo attiverà miliardi di investimenti. Stiamo per dare vita alla Cabina di Regia per sbloccare i tanti cantieri fermi in Italia per la burocrazia. Chi ci critica è evidentemente in mala fede".
Nessuna crisi nell'esecutivo
Le divergenze di vedute tra Lega e Movimento Cinque Stelle non condurranno a una crisi di governo aggiunge Conte. "Lega e M5s sono due forze distinte ma che lavorano insieme sulla base di un contratto di governo che persegue un unico obiettivo: il benessere e la crescita del Paese. Ogni distanza, ogni differenza di vedute è stata sempre colmata con il confronto, seduti intono a un tavolo. E così continuerà a essere".
"Sono certo che quanto fatto di buono in questi 8 mesi di governo abbia radicato fiducia nel popolo italiano. Abbiamo un contratto di governo da realizzare".
Quanto all'incontro di Luigi Di Maio con i gilet gialli, Conte parla di scelta "legittima" da parte del vicepremier, che non pregiudica le relazioni tra Roma e Parigi. Si è trattato, sottolinea, di "una scelta fatta da capo politico del Movimento 5 Stelle, nell'ambito di una dialettica politica legittima". "Il rapporto con la Francia - conclude Conte - resta solido".