Alla fine, la discussa conferenza stampa a Montecitorio dei comitati no-vax del Veneto, raccolti sotto la sigla Corvelva, ha avuto luogo. Un'iniziativa che, nelle ultime 48 ore, aveva rinfocolato le polemiche tra le forze politiche e aveva innescato un aspro confronto all'interno dello stesso Movimento 5 stelle, la cui deputata Sara Cunial, aveva prenotato la sede istituzionale per l'iniziativa. Tuttavia fonti di Montecitorio si erano affrettate a precisare che l'evento non si sarebbe svolto in una sala di rappresentanza della Camera ma all'interno della sala stampa. Tanto che, dopo i reiterati appelli al presidente della Camera Roberto Fico di diverse organizzazioni scientifiche e la presa di distanza del ministro della Salute Giulia Grillo e del capogruppo grillino Francesco D'Uva, l'iniziativa era sembrata seriamente in bilico ed aveva subito un rinvio di tre ore.
"Portiamo la voce dei cittadini"
Prima di lasciare la parola ai relatori, Sara Cunial ha fatto una premessa, sottolineando che il suo ruolo e quello degli altri eletti di M5s è quello di "portare la voce dei cittadini, nel luogo dove tutte le loro istanze possono essere discusse e accolte". La deputata veneta grillina ha citato la legge sul referendum propositivo, attualmente in discussione a Montecitorio, per rafforzare la propria tesi: "Lo spirito di questa conferenza stampa - ha detto - è proprio questo, al di là di divisionismi e categorizzazioni che sono più care alla propaganda che alla democrazia".
E a chi le chiedeva se temesse azioni disciplinari da parte dei competenti organi del Movimento, Cunial ha risposto in modo tranchant: "Assolutamente no, perché dovrei?", augurandosi anche un'occasione di confronto a breve tra le tesi dei no-vax e l'Agenzia italiana del farmaco, raccogliendo le critiche all'iniziativa del Corvelva, in tal senso avanzate dal ministro Grillo: "Penso che loro (i comitati No Vax, ndr) - ha detto - siano qui a chiedere questo".
Cosa chiedono i comitati
Quanto al merito della conferenza stampa, le richieste degli esponenti del Corvelva si sono concentrate sue due punti: la calendarizzazione di una legge di iniziativa popolare già depositata alla Camera, sulla sospensione dell'obbligo vaccinale previsto dalla legge Lorenzin per l'età evolutiva, sulla scorta di quanto previsto dalla legge regionale veneta o, in subordine, di procedere con l'iter, per ora fermo al Senato in commissione, del ddl 770, che prevede un cosiddetto "obbligo flessibile". A corroborare queste richieste, una serie di dati illustrati dalla dottoressa Loretta Bolgan, in base ai quali almeno quattro dei vaccini in commercio e correntemente utilizzati non sarebbero sicuri poiché presenterebbero "contaminazioni proteiche non dichiarate" che possono causare "danni che ancora oggi non possiamo conoscere".
Immediate le polemiche, al termine della conferenza stampa, da parte degli stessi esponenti politici che avevano chiesto a Roberto Fico il suo annullamento. In particolare, un gruppo di deputati del Pd (alcuni dei quali si sono "affacciati" all'iniziativa senza però contestare), in una nota, hanno parlato di "sedi parlamentari ridotte a megafoni antiscientifici", mentre la deputata Dem Alessia Rotta ha denunciato il "volto eversivo" mostrato in quest'occasione da M5s. Ironico il commento di Enrico Borghi, anch'esso parlamentare del Pd, che ha chiesto ora una conferenza stampa sul "traforo del Brennero, sulle scie chimiche o sulle sirene".