'Secessione dei ricchi', 'servizi e sanità di seria A e B', 'Italia divisa'. Sono queste le frasi pronunciate nel tempo da esponenti Cinque Stelle sul progetto di autonomia differenziata che più hanno suscitato le critiche dei leghisti. Nella durissima lettera di risposta a Giuseppe Conte, i presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, si rivolgono direttamente al presidente del Consiglio sostenendo che lui sa "bene quanti e quali ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa" sull'autonomia.
Ecco un elenco di dichiarazioni di esponenti pentastellati finite nel mirino del partito di via Bellerio.
Barbara Lezzi, ministro per il Sud: La Lega "vuole tornare indietro di 50 anni" e "così si divide l'Italia". "La nostra linea rossa sulle autonomie riguarda il fondo di perequazione e i livelli essenziali delle prestazioni. Nel nostro Paese esistono dei divari inaccettabili che si sono accumulati nel corso degli ultimi decenni. Con le autonomie, cosi' come erano state richieste, si sarebbero cristallizzati e accentuati".
Nessuno vuole aggredire l’unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali Ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa.Attilio Fontana e Luca Zaia
Luigi Di Maio, vice premier: "Va benissimo l'autonomia perché i veneti e i lombardi l'hanno approvata con un referendum che va onorato, ma prima bisogna definire i meccanismi di solidarietà e di perequazione con le altre regioni. La riforma del titolo V della Costituzione approvata in fretta nel 2001 dall'Ulivo per inseguire la Lega sul federalismo, è stata un disastro. Mancano i decreti attuativi per mettere in pratica quanto previsto dagli articoli 116, 117 e 119 della Carta. Non voglio spaccare l'Italia, lavoriamo con la Lega sull'autonomia ma quando il M5s mette degli argini è perché il governo rischia di finire fuori dai binari del contratto. E allora bisogna chiudere la porta: armi, flat tax per i ricchi, divisione tra malati di serie A e B non si può fare". "Il tema non è l'autonomia ma il tema è che il tavolo si è bloccato sulla regionalizzazione della scuola. Un bambino non sceglie in quale regione nascere. I bambini non c'entrano niente con l'autonomia".
Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari Regionali: Le richieste del Veneto sono "molto irrealizzabili". "Io ho detto anche al presidente Zaia che la sua richiesta sta mettendo in difficoltà tutto il percorso. Il Veneto sta forzando molto comunicativamente la mano per richiedere le 23 materie. Tuttavia io ribadisco che ciò risulta essere molto irrealizzabile. Per le grandi reti di trasporto energetico per esempio non ha senso che ci sia l'esclusività della Regione".
Paola Nugnes, senatrice M5s, poi espulsa. "L'unico obiettivo di questo governo era far realizzare le autonomie ad un partito del Nord, la Lega Nord, travestito per l'occasione da governo nazionale, mettendo la trattativa in mano ad una ministra veneta leghista che deve trattare con un governatore veneto leghista la 'secessione dei ricchi' e spaccare l'Italia".