AGI - Il World Energy Review 2025 di Eni fotografa un mercato energetico globale in piena evoluzione. La domanda di petrolio supera i livelli pre-pandemia e si registra un record di installazioni per le fonti rinnovabili intermittenti, con una crescita sostenuta, seppur non ancora sufficiente a raggiungere gli obiettivi della COP28. In questo scenario complesso emerge la centralità del continente asiatico, che è trainante sia per quanto riguarda i consumi energetici delle fonti tradizionali che per lo sviluppo di solare ed eolico.
Le dinamiche globali dello scorso anno disegnano un quadro caratterizzato da tensioni internazionali, dalla necessità di bilanciare la sicurezza degli approvvigionamenti – soprattutto per le materie prime critiche – la lotta al cambiamento climatico e la disponibilità di energia a prezzi economicamente sostenibili.
In tale contesto di trasformazione, si continua a registrare anche un aumento delle emissioni totali di CO2 (+0,8%) con un nuovo massimo di circa 38 miliardi di tonnellate di CO2. Tale incremento deriva soprattutto dai mercati emergenti ed economie in via di sviluppo e non sono state sufficienti le riduzioni delle emissioni registrate nelle economie più avanzate per compensarlo.
Gas e GNL: mercati in ripresa, ma ancora instabili
Il mercato del gas ha vissuto due fasi: una prima parte dell'anno con prezzi in calo, grazie a un inverno mite e stoccaggi elevati, seguita da una seconda metà più incerta con una domanda sostenuta in Asia e minori importazioni dalla Norvegia in Europa. In media, i prezzi nei principali hub hanno registrato una flessione media prossima al 14% rispetto al 2023: il TTF europeo (Title Transfer Facility) si è attestato su una media di 10,9 $/Mbtu, il prezzo spot del GNL (Gas Naturale Liquefatto) in Asia su una media di 12,1 $/Mbtu.
La domanda globale di gas è aumentata del 2,7%, attestandosi a circa 4.110 miliardi di metri cubi (grazie soprattutto alla Cina), e la produzione mondiale ha mostrato un incremento del 1,9%. Importante anche il ruolo del GNL: la capacità di liquefazione è aumenta dell'1,4%, mentre quella di rigassificazione del 4%. L’espansione più rilevante nella liquefazione si è verificata in Indonesia e gli aumenti più significativi nella rigassificazione si sono registrati in Asia, soprattutto in Cina, e in Europa, con incrementi in Germania, Francia e Spagna.
Oil: domanda oltre 2 Mb/g sopra i livelli pre-pandemia
Nel 2024, la domanda globale ha raggiunto i 102,8 milioni di barili al giorno, livello superiore ai livelli pre-pandemia di oltre 2 Mb/g. A trainarla sono stati soprattutto i Paesi non OCSE come Cina, India, America Latina e Medio Oriente: tutti insieme rappresentano oltre il 60% dell'incremento. In termini di prodotti, un ruolo importante è stato svolto dal jet-kerosene favorito dalla continua ripresa del traffico aereo e dalla forte domanda di materie prime per l'industria petrolchimica, in particolare in Cina.
Anche la produzione è cresciuta, raggiungendo i 97,3 milioni di barili al giorno per il contributo dei Paesi non OPEC e, in particolare, degli Stati Uniti. L'OPEC ha registrato un leggero calo, dovuto soprattutto alla riduzione della produzione saudita in parte bilanciata dall'aumento dell'Iran.
Il prezzo medio del Brent si è attestato su 80,8 dollari al barile, in leggero calo rispetto al 2023. Le aspettative di un aumento dell'offerta, connesso al rimbalzo della produzione OPEC+ e al timore di un rallentamento economico globale, hanno alimentato un sentiment di mercato più cauto, incidendo sulle quotazioni, nonostante le persistenti tensioni geopolitiche.
Energia da fonti rinnovabili da record
Nel 2024 sono stati installati circa 560 GW di nuova capacità da fonti rinnovabili: si tratta di un record a livello globale. Il fotovoltaico ha contribuito per 450 GW (+32%) e l'eolico per 113 GW (+11%). La Cina è protagonista in entrambi i settori visto che rappresenta oltre il 70% della nuova capacità eolica installata e il 62% di quella solare. Gli Stati Uniti restano invece il secondo attore al mondo.
Materie prime critiche: il nodo della dipendenza
Un capitolo fondamentale per la transizione energetica è quello delle materie prime critiche. Elementi come cobalto, litio, nichel e terre rare sono indispensabili per batterie, pannelli solari e turbine eoliche. La produzione di questi materiali è fortemente concentrata: il 78% della grafite proviene dalla Cina e il 76% del cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo.
Nel 2024, la produzione globale è quindi cresciuta in media del 5,5%, con picchi per il cobalto (+21%). Questo incremento è stato in parte bilanciato da una riduzione della produzione di manganese e nichel. Uno dei punti critici di questo comparto è la dipendenza da un numero ristretto di Paesi, che rappresenta una sfida significativa per la sicurezza degli approvvigionamenti globali.
La concentrazione geografica sfavorisce la concorrenza: negli ultimi anni, infatti, molte materie prime critiche hanno visto un’impennata dei prezzi, accompagnata da un’accelerazione della produzione connessa allo sviluppo dell'industria green.
Focus Asia: la locomotiva energetica
Dati alla mano si tratta del continente che continua la sua crescita trainata dall’enorme produttività: l'Asia copre quasi la metà dei consumi energetici globali e la Cina, da sola, rappresenta oltre un quarto della domanda mondiale e continua a guidare le installazioni rinnovabili, come abbiamo visto prima. Il Sud-est asiatico, a sua volta, giocherà un ruolo sempre più significativo in futuro; quest’area infatti ha un elevato potenziale in termini di crescita economica, demografica e di consumi energetici. Il gas naturale, grazie anche alla presenza di importanti produttori di GNL come Indonesia e Malesia - che insieme coprono oltre il 10% della capacità globale di liquefazione - può svolgere un ruolo importante in quest’area.
Nei paesi del sud est asiatico, come evidenziato anche da IEA (International Energy Agency - Southeast Asia Energy Outlook 2024), il gas naturale, combinato alla CCUS (cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio) può supportare il processo di decarbonizzazione data l’elevata presenza di industria pesante e a fronte dell’ingente ricorso al carbone tuttora presente nell’area.
Il World Energy Review 2025 rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere come le dinamiche economiche, geopolitiche e ambientali si intreccino nel percorso verso una transizione energetica più equa e sostenibile. Scarica il report completo sul sito ufficiale di Eni .
I contenuti di questo articolo sono prodotti dallo sponsor in collaborazione con Agi