Il turismo è stato tra i settori maggiormente colpiti dagli anni di pandemia: i viaggi in aereo, soprattutto fuori dall’Europa, solo negli ultimi mesi stanno lentamente tornando ai livelli precedenti al 2020. Secondo il report “Viaggi e vacanze in Italia e all'estero nel 2022”, diffuso dall'Istat il 19 aprile 2023, il turismo fuori dai confini nazionali rappresenta il 19,7% del totale con aumenti a tre cifre (+143%) rispetto al 2021.
Lo scorso anno è stato ancora caratterizzato dal -36,4% rispetto al 2019, ma nel 2023 la sensazione è che il gap possa essere colmato. I viaggi all’estero degli italiani hanno come destinazione prevalente una meta europea (87,7%) e tra quelle extra-europee si piazzano sul podio Marocco (3,4%), Stati Uniti (2,7%) ed Egitto (2,3%) che sono preferite per le vacanze lunghe, cioè quelle estive. Facciamo un quadro della situazione dividendo le principali mete turistiche degli italiani in quattro macro-aree continentali. Vediamo cosa serve per entrare nei vari Paesi per una vacanza e come ottenere le autorizzazioni di ingresso per la vacanza senza perdere tempo e direttamente attraverso un servizio digitale. Iniziamo dal continente americano e iniziamo dal Nord, con Stati Uniti e Canada dove non viene richiesto un visto turistico.
Negli Stati Uniti, ad esempio, il programma di esenzione di visto (Visa Waiver Program) consente di viaggiare senza il visto turistico, ma al suo posto va richiesto un ESTA prima della partenza. L’acronimo sta per Electronic System for Travel Authorization (sistema elettronico per l’autorizzazione di viaggio) e non è un documento fisico, ma un’autorizzazione di viaggio digitale. In generale le autorità USA consigliano di richiedere il documento almeno 72 ore prima della partenza, ma per velocizzare le cose è disponibile anche una procedura di richiesta ESTA d’urgenza fino a 60 minuti. Si riceve una conferma in formato PDF, ma non è necessario stamparla e portarla con sé perché al momento del check-in viene controllato l’abbinamento tra l’ESTA valido e il numero di passaporto. Dal momento del rilascio, l’ESTA per gli USA è valido per due anni e ogni soggiorno può durare al massimo 90 giorni. Per soggiorni più lunghi bisogna richiedere un visto USA. Chi cambia passaporto deve richiedere anche un nuovo ESTA.
Analogamente, in Canada non è obbligatorio un visto turistico per l’ingresso nel Paese, ma è necessario fare una richiesta eTA (electronic Travel Authorization). Si tratta di un’autorizzazione elettronica, quindi niente documenti cartacei, e la sua validità è strettamente legata a quella del passaporto: quindi in caso di scadenza o rinnovo bisogna rifare anche l’eTA. La gestione della domanda può durare fino a circa 5 giorni, ma anche in questo caso è possibile fare una procedura urgente in 18 minuti. Il soggiorno consentito con un’eTA è di un massimo di 6 mesi. Spostiamoci a Cuba, dove è possibile richiedere un visto turistico per l’ingresso nel Paese online con un modulo che viene compilato in due parti: una è strappata all’arrivo nel Paese e la seconda è ritirata il giorno della partenza. Questo documento permette la permanenza fino a 90 giorni sull’isola caraibica, ma è possibile estendere la validità fino a 180 giorni.
Andiamo in Asia
Passiamo all’Asia, che cresce tra le destinazioni dei turisti italiani. In Cina, India e Thailandia viene richiesto il visto per turismo: in Cina ha una validità dai 3 ai 6 mesi, mentre in Thailandia il visto turistico non è richiesto se ci si ferma nel Paese per meno di 30 giorni (all'ingresso nel Paese viene timbrato sul passaporto un permesso gratuito). In India si deve compilare l’eVisa India, economico e veloce: i turisti possono utilizzare la variante ‘e-Tourist’ e i viaggiatori d’affari la variante ‘e-Business’. Entrambi i visti elettronici si richiedono online compilando lo stesso modulo, basta poi stampare la ricevuta e portarla con sé. L'autorizzazione scade dopo 90 giorni.
Per una vacanza o un viaggio d’affari in Vietnam è necessario un visto, che può essere richiesto facilmente in italiano utilizzando un modulo digitale, dopodiché verrà inviato per e-mail. Non è più possibile richiederlo quando si arriva a destinazione in aeroporto, quindi meglio pensarci prima. Chi desidera recarsi Sri Lanka per vacanze o per lavoro, per un periodo inferiore ai 30 giorni, deve richiedere un visto elettronico o ETA prima della partenza. Se poi c’è bisogno di prolungare la permanenza è possibile fare un’estensione fino a ulteriori 90 giorni presso il Centro Servizi per l’immigrazione a Colombo.
Recarsi in Cambogia è invece possibile solo con un visto valido da richiedere online. Dopo il rilascio si riceve in forma elettronica per e-mail: ha validità di 90 giorni e consente una permanenza nel paese di 30 giorni. Stessa situazione per il Myanmar, dove è necessario fare un visto sempre elettronico qualche giorno prima della partenza, che abilita una permanenza di 28 giorni con validità di 3 mesi. Chiudiamo il giro asiatico con l’Oman, affascinante sultanato situato nella Penisola araba con affaccio sul golfo Persico, il mar Arabico e il golfo di Oman: per chi si ferma per più di 14 giorni c’è bisogno di un visto elettronico da richiedere online. Non è più possibile farlo all’arrivo a destinazione in aeroporto.
Uno sguardo all’Africa e Oceania
Spostiamoci in Africa, più precisamente nei Paesi settentrionali, come Marocco e Tunisia: qui il visto per turismo non è richiesto per soggiorni sotto ai 90 giorni. In Egitto è invece necessario essere in possesso del visto turistico, per chi desidera soggiornare meno di 30 giorni. È semplice e si fa online in formato digitale. L’unica eccezione è per chi si reca soltanto nella penisola del Sinai (per esempio a Sharm el Sheikh) e non ha intenzione di fare alcuna escursione fuori dal resort: in questo caso è possibile recarcisi senza visto per un soggiorno di un massimo di 15 giorni. Se il viaggio non ha finalità turistiche o si desidera prolungare la permanenza oltre i 30 giorni consecutivi bisogna prendere un appuntamento presso il consolato d’Egitto per richiedere un diverso tipo di visto.
Il visto per soggiornare in Kenya è della tipologia eVisa, quindi un’autorizzazione elettronica da fare online nella variante per affari e nella variante per turismo. Chi è in possesso del visto è autorizzato a fare ingresso nel Paese e starci per un massimo di 90 giorni. Anche per recarsi in Tanzania o Zanzibar, per finalità turistiche e quindi un soggiorno che non supera i 90 giorni, si deve richiedere un visto online. Non è così in Sud Africa dove, se la permanenza sul territorio è fino a 90 giorni, il visto viene rilasciato direttamente al momento dell'arrivo in aeroporto o alla frontiera per chi proviene da un altro Paese limitrofo (come la Namibia).
Chiudiamo questo giro del mondo virtuale con l'Oceania: il visto turistico per entrare in Australia non solo è obbligatorio, ma è anche consigliato farlo prima di prenotare il volo. Questo per avere la certezza del buon esito della richiesta. Per chi è italiano, turista o viaggiatore d’affari, è disponibile online il visto Australia eVisitor. Viene già richiesto prima della partenza e solitamente è disponibile entro 5 giorni dalla richiesta (è disponibile una procedura d’urgenza con rilascio in 60 minuti). Per la Nuova Zelanda bisogna richiedere online il visto NZeTA, che prevede la durata massima del soggiorno in 3 mesi.
Tutti i visti elettronici, tra cui anche quelli menzionati precedentemente, sono disponibili sui siti governativi dei vari Paesi. Tuttavia, le informazioni e istruzioni per la compilazione sono spesso solamente in lingua inglese, senza un controllo dei dati inseriti. Un eventuale errore non viene quindi identificato subito, creando intoppi già in aeroporto all’arrivo nella destinazione scelta per la vacanza. Sui siti governativi inoltre non ci sono recapiti mail o telefonici per chiedere informazioni sulla pratica prima di compilarla e dopo averla sottoscritta. Una soluzione è affidarsi a un’agenzia di visti come Visti.it, selezionare la destinazione e seguire le istruzioni: il sito è completamente in italiano, con spiegazioni chiare e un cordiale servizio clienti. Tutte le transazioni elettroniche sono sicure e abilitate per i maggiori circuiti di pagamento.
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