Demo Day di ZERO, al Gazometro presentate le 9 startup Cleantech della prima edizione  
ENI Native article Eni Joule for Entrepreneurship per Agi.it

Demo Day di ZERO, al Gazometro presentate le 9 startup Cleantech della prima edizione  

logo eni

Nove startup selezionate su oltre 130 candidature. Nove realtà innovative pronte oggi a confrontarsi con il mercato con dei progetti sostenibili in termini di prodotto e di processi. Sono quelle che hanno completato con successo la prima edizione del programma ZERO, l’Acceleratore Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP con main partner Eni, LVenture Group ed ELIS e con il supporto dei corporate partner Acea, Maire Tecnimont e Microsoft. L'evento conclusivo del Programma di Accelerazione, dedicato appunto allo sviluppo delle migliori startup con soluzioni che riducono l'impatto ambientale dei processi produttivi, si è tenuto il 23 marzo presso gli spazi di Joule, la scuola di Eni per l'impresa, a Roma quartiere Ostiense, il Demo Day di ZERO.

A fare gli onori di casa al Demo Day di ZERO, è stato Mattia Voltaggio, numero uno dell’acceleratore di startup di Eni Joule, che ha messo l’accento proprio sulla novità del Gazometro con uno spazio dedicato alle startup, punto di incontro degli attori che insieme possono produrre innovazione. “Questo luogo ha una tipicità per come ce lo stiamo immaginando. Zero è il primo esempio di questa trasformazione e la tipicità è il fatto che per la prima volta grandi corporate, startup e speriamo in futuro piccole e medie imprese e università con cui stiamo collaborando, lavorano insieme per generare nuova innovazione. In questo luogo vogliamo mettere a terra questa innovazione, darle le opportunità sfruttando i 12 ettari e mezzo per arrivare a qualcosa di simile al modello del Living lab del MIT, l'Istituto di tecnologia del Massachusetts negli USA. Un posto dove sia possibile toccare l'innovazione”.

Le 9 startup Cleanteach presenti al Gazometro perimetro dell’Innovazione

Le soluzioni Cleantech spaziano da nuovi sistemi per la produzione e la gestione di energia da fonti rinnovabili alle innovazioni per il miglioramento della qualità dell’aria negli spazi chiusi, a modelli di economia circolare per la salvaguardia dell’ecosistema fino alla robotica e alle infrastrutture per la sostenibilità delle città del futuro. Le 9 startup selezionate sono: Aura System, Ittinsect, Levante, mOOve, Nectaware, PipeIn, Focal Sun, Pixies e Windcity. “Siamo soddisfatti del percorso fatto insieme alle startup e riconosciamo il grande valore che l’acceleratore ZERO ha iniziato ad avere per Eni. È stato per noi interessante conoscere e approfondire soluzioni tecnologiche a supporto della decarbonizzazione e siamo contenti di accompagnare alcune di queste startup verso il ‘go-to-market’ grazie a sperimentazioni che avvieremo con le nostre linee di business”, ha aggiunto Mattia Voltaggio .

Due delle startup che proseguono la sperimentazione con Eni dopo l’esperienza dell’acceleratore ZERO. Pixies ha ideato dei robot mobili prodotti in plastica riciclata alimentati ad energia solare e in grado di raccogliere e differenziare autonomamente i rifiuti, accoppiati a una panchina smart che funziona come stazione di ricarica. Windcity ha realizzato e brevettato una turbina a geometria variabile che si adatta a contesti diversi e permette di produrre energia eolica anche con flussi di vento variabili tipici delle città e della superficie del mare.

La parola agli startupper: il robot spazzino di Pixies

“Pixies è nata a Roma nel gennaio 2021 dopo un periodo di incubazione delle nostre idee a fine 2020 tra compagni di studi a Tor Vergata – racconta Pier Paolo Ceccaranelli, Founder e Coo della startup-. Abbiamo studiato ingegneria edile-architettura. Ci ha sempre affascinato tutto ciò che ha a che fare con le tecnologie applicate alle città, per la loro capacità di far progredire e migliorare i nostri centri urbani, rendendoli più sostenibili e autosufficienti. Il percorso di ZERO è stato fondamentale per crescere e costituisce qualcosa di unico nel panorama italiano e internazionale, perché si lavora con un approccio hands on su argomenti come decarbonizzazione e città intelligenti, che hanno molta componente hardware. In generale altrove è difficile passare da un concept agli strumenti per validare il modello di business. Invece qui ci siamo presentati con un prototipo funzionante e un’idea già validata. Alla fine del percorso siamo ripartiti con un nuovo prototipo, che lanceremo anche sul mercato, e con tutti gli input e il supporto che ci hanno dato i mentor con un focus sulla sostenibilità”.

L’esperienza nel perimetro dell’innovazione al Gazometro è più che positivo per Ceccaranelli: “Le varie interazioni del programma che si hanno con i mentor (che è organizzato per sprint con obiettivi chiari da raggiungere) ti aiutano a ripensare sia gli aspetti strategici del modello di business (come ad esempio quelli legati alla propria filiera produttiva) sia la tecnologia vera propria, aiutandoti a strutturare una vera e propria Value Proposition in ottica di sostenibilità”

L’eolico a geometria variabile: la proposta di Windcity

“Windcity è nata nel 2016 da un’idea di 5 co-founder: insieme a me ci sono anche i 4 fratelli e sorelle Casonato, eredi di una officina di prototipazione che ha realizzato le prime linee di automazione industriale nel nordest italiano – dice Tommaso Morbiato, Founder e CEO della startup -. Ci siamo conosciuti grazie a Tito Pauli, storico ingegnere che ha dedicato la vita a progetti speciali, conosciuto dopo il percorso universitario quando ci sono stati i primi contatti con l’industria. Il team si è espanso con l’aggiunta di figure professionali tecniche e verticali su determinati aspetti del nostro business come l'integrazione di sistema e il finance planning. L’esperienza di ZERO ci è servita per organizzarci grazie alla metodologia e allo sviluppo commerciale che vengono affrontate nel percorso di accelerazione con il supporto di mentor ed esperti. L’energia ha sempre due poli opposti e anche nel nostro quotidiano siamo consapevoli che la tecnica ci porterebbe all'innovazione continua, ma la "ricerca e lo sviluppo commerciale" hanno altrettanto bisogno di essere capiti e anche validati. In questo acceleratore abbiamo soprattutto lavorato sull’accessibilità del prodotto con una visione importante di tutto quello che è l’impatto e la sostenibilità. Per noi questo ultimo argomento è sempre più stato lo ‘spirito guida’ nel nostro lavoro di ricerca e sviluppo, e con ZERO abbiamo affrontato i passaggi di validazione dell’idea che ci hanno permesso di migliorare il nostro modello di business con più quantità e qualità grazie a una struttura di sviluppo sostenibile”.

Anche per Morbiato l’esperienza al Gazometro è stata utile e positiva: “Il miglioramento che portiamo a casa dopo questa esperienza si lega alla comunicazione del nostro prodotto soprattutto da una consapevolezza del gruppo di lavoro. Abbiamo capito come dare valore alle metriche di sostenibilità legate sia alla startup che al nostro prodotto e soprattutto la quantificazione della performance rispetto alle tecnologie convenzionali: il recupero del vento urbano che oggi è trascurato come un rifiuto. Concretamente la nostra mission é anche adattarsi alle condizioni di mercato esistenti e questo lo abbiamo capito e concretizzato proprio nello spazio di innovazione del Gazometro con gli esperti: noi introduciamo un prodotto nuovo, mini-turbine a geometria variabile passiva per rendere possibile la generazione di energia eolica distribuita, in un settore con una forte concorrenza perché c’è già il fotovoltaico. Ma non siamo in concorrenza, vogliamo realizzare sinergia dalla convivenza dei sistemi e questo l’abbiamo messo a fuoco insieme ai mentor di Eni”.