AGI - La terza edizione della Conferenza Nazionale sull'Export e l'Internazionalizzazione delle Imprese, tenutasi ieri a Milano nell'ambito della Conferenza degli Ambasciatori d'Italia, ha registrato la partecipazione record di 2.150 partecipanti. Questo numero, tre volte superiore a quello dello scorso anno, conferma il crescente interesse delle imprese per il ruolo che la rete diplomatica può svolgere a supporto dell'internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Secondo il Ministero degli Affari Esteri, quest'anno sono state presentate quasi 5.000 richieste di incontri con gli ambasciatori. Sono stati organizzati circa 1.600 incontri, più del doppio rispetto ai circa 700 dell'edizione precedente. Oltre agli ambasciatori, l'evento ha coinvolto anche i dirigenti dell'ICE (Agenzia per il Commercio Estero) e gli esperti di Sace, Simest e Cassa Depositi e Prestiti. La Conferenza ha offerto alle imprese l'opportunità di interagire direttamente con i rappresentanti del sistema produttivo e finanziario italiano attraverso un ricco programma di incontri, offrendo al contempo una conoscenza più approfondita degli strumenti offerti dal Piano d'Azione per l'Export Italiano, lanciato dalla Farnesina per rafforzare la presenza del Made in Italy sui mercati internazionali. I lavori sono stati aperti dal Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. L'evento ha visto la partecipazione anche del Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida, del Vice Ministro per l'Impresa e il Made in Italy, Valentino Valentini, e del Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini
Intervenendo a margine della conferenza, Antonio Tajani ha sottolineato che "i dati sull'export sono molto positivi". "Continuiamo a crescere in molti Paesi e, nel complesso, quest'anno le esportazioni sono aumentate. Il nostro piano d'azione sta funzionando: l'obiettivo è raggiungere i 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine del 2027. Le vendite all'estero sono in aumento in quasi tutti i Paesi del mondo, il che dimostra l'attrattività dei prodotti italiani, nonostante i dazi e altre sfide", ha dichiarato. Ricordando che le esportazioni rappresentano quasi il 40% del prodotto interno lordo, il Ministro degli Esteri italiano ha annunciato che, a partire dal 1° gennaio, il Ministero degli Affari Esteri subirà una riorganizzazione con la creazione di una Direzione Generale dedicata esclusivamente alla crescita, al fine di rafforzare ulteriormente il supporto alle imprese. "Nessun imprenditore italiano che opera all'estero sarà mai solo: questo è il messaggio che vogliamo trasmettere", ha dichiarato Tajani, aggiungendo che Milano, capitale economica del Paese, è il luogo ideale per riaffermare la fiducia del governo nell'export e nelle imprese, "spina dorsale della nostra economia". Nel corso della Conferenza, il Ministro ha firmato due protocolli d'intesa con Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, e Giorgio Mercuri, Vicepresidente di Confcooperative, per avviare una collaborazione strutturata sulla formazione economico-commerciale del personale diplomatico impegnato nel supporto all'internazionalizzazione delle imprese italiane. Gli accordi prevedono programmi formativi focalizzati su Paesi, mercati e settori strategici del Made in Italy, personalizzati in base alle missioni dei diplomatici. Queste attività, destinate ai diplomatici responsabili delle questioni commerciali e al personale della Farnesina, includeranno incontri tematici, scambi con leader aziendali e visite a siti produttivi, al fine di favorire una conoscenza diretta del tessuto industriale e cooperativo italiano e della presenza imprenditoriale all'estero. Secondo il Ministero, questi accordi contribuiranno a cogliere al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti, con particolare attenzione all'Africa e alle iniziative del Piano Mattei, in un quadro di diplomazia economica sempre più integrata ed efficace.
Intervenendo a margine della conferenza, Antonio Tajani ha sottolineato che "i dati sull'export sono molto positivi". "Continuiamo a crescere in molti Paesi e, nel complesso, quest'anno le esportazioni sono aumentate. Il nostro piano d'azione sta funzionando: l'obiettivo è raggiungere i 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine del 2027. Le vendite all'estero sono in aumento in quasi tutti i Paesi del mondo, il che dimostra l'attrattività dei prodotti italiani, nonostante i dazi e altre sfide", ha dichiarato. Ricordando che le esportazioni rappresentano quasi il 40% del prodotto interno lordo, il Ministro degli Esteri italiano ha annunciato che, a partire dal 1° gennaio, il Ministero degli Affari Esteri subirà una riorganizzazione con la creazione di una Direzione Generale dedicata esclusivamente alla crescita, al fine di rafforzare ulteriormente il supporto alle imprese. "Nessun imprenditore italiano che opera all'estero sarà mai solo: questo è il messaggio che vogliamo trasmettere", ha dichiarato Tajani, aggiungendo che Milano, capitale economica del Paese, è il luogo ideale per riaffermare la fiducia del governo nell'export e nelle imprese, "spina dorsale della nostra economia". Nel corso della Conferenza, il Ministro ha firmato due protocolli d'intesa con Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, e Giorgio Mercuri, Vicepresidente di Confcooperative, per avviare una collaborazione strutturata sulla formazione economico-commerciale del personale diplomatico impegnato nel supporto all'internazionalizzazione delle imprese italiane. Gli accordi prevedono programmi formativi focalizzati su Paesi, mercati e settori strategici del Made in Italy, personalizzati in base alle missioni dei diplomatici. Queste attività, destinate ai diplomatici responsabili delle questioni commerciali e al personale della Farnesina, includeranno incontri tematici, scambi con leader aziendali e visite a siti produttivi, al fine di favorire una conoscenza diretta del tessuto industriale e cooperativo italiano e della presenza imprenditoriale all'estero. Secondo il Ministero, questi accordi contribuiranno a cogliere al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti, con particolare attenzione all'Africa e alle iniziative del Piano Mattei, in un quadro di diplomazia economica sempre più integrata ed efficace.