AGI - Restituire al Mediterraneo la centralità che la storia e la geografia gli attribuiscono e fare del Piano Mattei uno strumento operativo in grado di produrre risultati tangibili: è questo il duplice principio alla base della strategia di politica estera del governo guidato da Giorgia Meloni. Orientamento ribadito dal presidente del Consiglio nel suo messaggio alla XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, nel quale ha delineato le priorità dell'azione diplomatica italiana. Il Mediterraneo è quindi chiamato a tornare a essere uno spazio politico, economico e strategico di primo piano. "Stiamo lavorando per restituire al Mediterraneo la centralità che la storia e la geografia gli attribuiscono", ha dichiarato Meloni, sottolineando il ruolo naturale dell'Italia come punto di connessione tra Occidente e Oriente, Europa e Asia, Nord e Sud del mondo. Questa vocazione, a suo avviso, costituisce una delle principali risorse del Paese sulla scena internazionale.
È in questo quadro che si colloca il Piano Mattei, presentato come uno dei pilastri della nuova strategia di proiezione esterna dell'Italia. Grazie al lavoro della sua rete diplomatica, il piano è diventato, secondo il capo del governo, "una concreta realtà operativa", in grado di produrre risultati e strutturare sinergie durature con le istituzioni internazionali. Si tratta di una tappa fondamentale, più che di un punto di arrivo, ha chiarito, auspicando un ulteriore rafforzamento dell'impegno italiano e un'estensione del suo raggio d'azione a nuove priorità geografiche.
Oltre al "Grande Mediterraneo" e al continente africano, il governo italiano sta ora prestando maggiore attenzione alla regione del Golfo. Giorgia Meloni ha ribadito l'intenzione di organizzare un vertice nel 2026 che riunisca i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo e quelli del bacino del Mediterraneo, con l'obiettivo di creare un formato duraturo di dialogo e cooperazione. L'Italia, recentemente ospite d'onore del Consiglio, intende capitalizzare questo slancio per rafforzare i legami politici ed economici tra due aree considerate essenziali per la stabilità e la crescita regionale.
Più in generale, la strategia dell'Italia si inserisce nel mantenimento della coesione del partenariato transatlantico e nella promozione di una competitività europea che non vada a scapito degli Stati membri. Secondo il presidente del Consiglio, questo equilibrio dipende dalla capacità dell'Italia di svolgere un ruolo attivo e credibile nel Mediterraneo, al fine di trasformare una regione segnata da crisi in un'area di cooperazione e sviluppo condivisa. Giorgia Meloni ha infine elogiato l'operato del corpo diplomatico italiano, affermando che l'Italia sta affrontando le incertezze dell'ordine internazionale con "una rinnovata consapevolezza e una ritrovata centralità, ormai riconosciuta da tutti". "Il nostro Paese è tornato a essere protagonista a pieno titolo delle grandi decisioni globali e delle principali crisi geopolitiche in corso, dall'Ucraina al Medio Oriente, traendo forza da caratteristiche insite nel nostro DNA: il dialogo e la capacità di parlare con tutti", ha concluso, aggiungendo che "la voce dell'Italia torna a farsi sentire in Europa e in Occidente".