AGI - L'Italia svilupperà un progetto strategico di formazione sulla sicurezza informatica per l'Africa, con l'obiettivo di rafforzare la capacità del continente nella governance e nella cooperazione nel cyberspazio. L'iniziativa, denominata "CyberBridge", è stata lanciata dalla Fondazione Leonardo Med-Or Group in collaborazione con l'Agenzia Italiana per la Sicurezza Informatica (ACN) e con il supporto finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, i cui rappresentanti hanno presentato il progetto ieri a Roma. L'obiettivo del programma di formazione, che inizialmente si svolgerà da novembre 2025 a maggio 2026, è integrare competenze tecniche e sviluppo di capacità politiche, promuovendo un approccio multilivello alla resilienza digitale attraverso formazione specializzata e visite tecniche.
"CyberBridge" si rivolge specificamente ai leader dei Paesi dell'Africa subsahariana dotati di strategie nazionali di sicurezza informatica, come sottolineato dal Presidente del Med-Or Marco Minniti durante la sua presentazione. Il progetto segna anche l'inizio di una collaborazione tra l'Italia e i Paesi africani partecipanti, a partire da Etiopia, Kenya e Zambia. Questa collaborazione mira a rafforzare le capacità locali, promuovere una cultura della sicurezza digitale e contribuire a costruire un ecosistema digitale più solido e resiliente in tutto il continente africano. "Si tratta di un progetto ispirato al massimo rispetto", ha commentato Minniti, che si è detto "convinto del suo successo e del suo potenziale di replicabilità". L'ex Ministro dell'Interno italiano ha anche citato i valori di cooperazione tra pari che sono alla base del Piano Mattei per l'Africa elaborato dal Governo italiano.
Per il Direttore Generale dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Informatica (ACN), il prefetto Bruno Frattasi, CyberBridge mira a gettare le basi per una cooperazione strutturata in questo settore con i Paesi africani partecipanti. "Avremo l'opportunità di accogliere 30 leader dei Paesi partecipanti a questo progetto, e sarà un grande piacere", ha affermato, sottolineando che il cyberspazio "è un motore economico e uno strumento di libertà". Pertanto, il progetto "si propone come un'esperienza di condivisione e scambio di conoscenze, che favorisce il rispetto e la fiducia reciproci". Nicoletta Bombardiere, Direttore Generale per gli Affari Internazionali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha sottolineato che il progetto ha catturato l'interesse del Governo in quanto considerato "uno strumento prezioso per rafforzare il dialogo con l'Africa e costruire una comunità internazionale più sicura e resiliente".
L'Italia ha apportato "un contributo significativo" al progetto perché "promuove una cultura istituzionale della sicurezza informatica" e mira ad "accelerare le sinergie", ha sottolineato, specificando che l'iniziativa include formazione online e in presenza. A seguito di queste presentazioni, si è tenuta una tavola rotonda sulla digitalizzazione e le minacce informatiche emergenti in Africa, che ha riunito esperti e rappresentanti del settore dei Paesi partecipanti. Con l'obiettivo di approfondire il legame tra trasformazione digitale e nuove minacce informatiche nel continente africano, la discussione ha evidenziato il valore del progetto come strumento concreto per la cooperazione italiana nel campo della sicurezza digitale.