Energia: il ministro algerino Adjal afferma che la cooperazione con l'Italia entra in una nuova fase
- Un gasdotto
AGI - L'Algeria considera l'Italia un partner "affidabile e prioritario" nella nuova fase della transizione energetica mediterranea. Lo ha affermato in un'intervista esclusiva ad Agenzia Nova il Ministro algerino dell'Energia e delle Energie Rinnovabili, Mourad Adjal, a margine della prima edizione di Electricity Expo 2025 ad Algeri. Il Ministro ha affermato che l'intero mercato energetico algerino, comprese le energie rinnovabili, è "pienamente aperto ai partner italiani", sottolineando che la cooperazione bilaterale sta "progredendo rapidamente verso una dimensione più profonda e strategica".
Una delle questioni chiave riguarda il cavo elettrico sottomarino Algeria-Italia. Adjal ha rivelato che lo studio di fattibilità sarà completato nel 2026 e che il progetto sta "procedendo a un ritmo eccellente", con il coinvolgimento di Sonatrach, Sonelgaz e dell'italiana Eni. Questa interconnessione, ha spiegato, diventerà "uno dei principali ponti energetici del futuro tra le due sponde del Mediterraneo", consentendo all'Europa di importare elettricità algerina, compresa quella prodotta da fonti rinnovabili. Il Ministro ha ribadito che "i partner italiani sono partner affidabili", ricordando che la collaborazione con Eni è considerata da anni "un modello nel Mediterraneo". Nei prossimi anni, ha annunciato, i progetti congiunti tra Sonatrach ed Eni saranno ampliati, non solo nel settore degli idrocarburi, ma anche in iniziative legate alla decarbonizzazione, alla produzione di energia solare e alla riduzione delle emissioni. La cooperazione energetica sta ora entrando in una fase qualitativamente nuova, basata sull'energia pulita.
Adjal ha confermato l'impegno per il corridoio South H2, il corridoio dell'idrogeno verde che collegherà la produzione algerina – sviluppata da Sonatrach, Sonelgaz e l'italiana Snam – ai porti del Sud Italia, con l'obiettivo di posizionare l'Algeria tra i principali fornitori di idrogeno verde all'Unione Europea. Il progetto rientra tra le iniziative di interesse comune dell'UE, confermandone così il valore strategico. Negli ultimi anni, Sonatrach ed Eni hanno firmato accordi che vanno oltre il tradizionale settore degli idrocarburi: progetti pilota per l'idrogeno verde nei giacimenti del sud (come Bir Rebaa Nord), impianti solari dedicati all'alimentazione elettrica industriale, programmi di efficienza energetica, iniziative di cattura e stoccaggio del carbonio e soluzioni tecnologiche per ridurre l'impronta di carbonio delle infrastrutture.
Il Ministro Adjal ha inoltre annunciato che la prima filiale internazionale di Sonelgaz sarà costituita nel 2026 per rafforzare la presenza dell'Algeria nel mercato africano ed espandere la cooperazione con l'Europa, "in particolare con l'Italia", nei progetti elettrici e di energia rinnovabile. Il Ministro ha sottolineato l'impegno a integrare startup e aziende innovative nel processo di modernizzazione del settore. La strategia energetica dell'Algeria per il 2030 prevede fino a 15.000 megawatt di capacità rinnovabile, l'espansione degli impianti solari nel sud, la modernizzazione della rete nazionale e il rafforzamento delle interconnessioni elettriche con l'Europa attraverso i collegamenti con l'Italia. Ciò offre un contesto ricco di opportunità per le aziende italiane attive nell'energia solare, nei sistemi di accumulo di energia, nelle reti intelligenti, nelle tecnologie dell'idrogeno e nelle infrastrutture di interconnessione.
In un contesto globale caratterizzato da volatilità e incertezza, l'Algeria continua a proporsi come un fornitore affidabile per Roma, non solo nel settore del gas, ma anche nei segmenti emergenti dell'energia pulita. L'Italia, da parte sua, vede la cooperazione con Algeri come un pilastro della propria strategia di sicurezza e diversificazione energetica. Con il progresso del cavo elettrico, l'espansione del corridoio dell'idrogeno e la crescita delle energie rinnovabili, Algeria e Italia si preparano a entrare in una nuova fase di integrazione energetica destinata a ridefinire gli equilibri di potere nel Mediterraneo.