AGI - Si conclude oggi la visita in Vaticano e in Italia del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Abu Mazen, con sede a Ramallah, in Cisgiordania. Abu Mazen ha incontrato il Presidente Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I colloqui si sono concentrati sulla questione palestinese, sugli sviluppi nella Striscia di Gaza e sul futuro del Medio Oriente.
Durante la sua missione, il Presidente dell'ANP ha anche visitato la tomba di Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria Maggiore e il Palazzo Apostolico in Vaticano, dove ieri ha incontrato Papa Leone XIV, quasi un mese dopo l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Questo incontro ha coinciso con il decimo anniversario dell'Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016. Durante l'incontro con il Papa, il Presidente palestinese ha ribadito il suo impegno a "collaborare con il Vaticano per rafforzare la presenza cristiana in Palestina", che ha descritto come "una presenza autentica e profondamente radicata tra il popolo palestinese da migliaia di anni".
Con Mattarella e Meloni, Abu Mazen ha discusso le modalità per rafforzare le relazioni bilaterali e una serie di questioni di reciproco interesse. Questa mattina, Mattarella ha ricevuto Abu Mazen al Quirinale per un colloquio durante il quale il Presidente della Repubblica ha affermato che l'Autorità Nazionale Palestinese "è un interlocutore assolutamente fondamentale per l'Italia e per la comunità internazionale, soprattutto in questo momento". "In questo momento, è particolarmente importante poter dialogare con voi, riaffermando la grande amicizia che lega Palestina e Italia, un'amicizia che è stata ulteriormente rafforzata da una particolare vicinanza in questo periodo", ha sottolineato Mattarella, rivolgendosi ad Abu Mazen. Secondo il Presidente della Repubblica, "dobbiamo compiere passi molto concreti per quanto riguarda gli aiuti umanitari e la ricostruzione di Gaza, e verso la creazione di due Stati nella regione. Questi obiettivi richiedono il disarmo di Hamas e un forte coinvolgimento dei Paesi arabi". In Medio Oriente, a Gaza, "dobbiamo agire rapidamente per impedire a chi, da entrambe le parti, non vuole la pace, di riorganizzarsi. È essenziale sostenere il piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il rispetto del cessate il fuoco da entrambe le parti", ha affermato Mattarella.
Da parte sua, durante l'incontro con Mattarella, Abu Mazen ha espresso apprezzamento per "il sostegno umanitario dell'Italia al popolo palestinese, l'accoglienza dei bambini feriti, l'addestramento della polizia palestinese e la partecipazione alle forze di polizia, nonché per le relazioni tra i servizi di sicurezza dei due Paesi". Il Presidente dell'ANP ha poi ribadito "il pieno impegno per tutte le riforme a cui si è impegnato lo Stato di Palestina" al fine di "rafforzare lo Stato palestinese democratico e disarmato, indire elezioni entro un anno dalla fine della guerra, promulgare una costituzione provvisoria e una legge sui partiti politici e le elezioni, promuovere una cultura di pace e consegnare le armi di tutte le fazioni armate allo Stato palestinese, compreso Hamas". Secondo Abu Mazen, il gruppo islamista palestinese "non avrà alcun ruolo nel governo della Striscia di Gaza, affinché prevalga il principio di un unico Stato, di un'unica legge e di un unico legittimo sistema di armi". "Siamo contro la guerra, l'odio e il terrorismo. Vogliamo vivere nel nostro Stato accanto a Israele, che abbiamo riconosciuto nel 1988 e nel 1993 con gli Accordi di Oslo, come Stato e come territorio. Ora, Israele deve a sua volta riconoscere il nostro Stato e il nostro territorio", ha dichiarato Abu Mazen, aggiungendo che "una volta raggiunta la pace, parleremo con tutti i Paesi arabi affinché riconoscano lo Stato di Israele".
Durante l'incontro con Giorgia Meloni, Abu Mazen ha nuovamente esortato l'Italia a riconoscere lo Stato di Palestina. Questo riconoscimento è fondamentale per "proteggere la soluzione dei due Stati, sistematicamente minata dalle politiche israeliane, raggiungere una pace basata sulla legittimità internazionale e sull'Iniziativa di Pace Araba, e garantire l'indipendenza palestinese lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, vivendo in sicurezza e pace al fianco di Israele", ha affermato Abu Mazen, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Il presidente palestinese ha ribadito, inoltre, il suo appello all'Italia affinché "continui a svolgere un ruolo chiave nel rafforzamento della sicurezza, nel sostegno alla ricostruzione di Gaza e nel coordinamento con tutte le parti interessate per raggiungere una pace duratura". Infine, ha anche affrontato la questione delle "gravi difficoltà economiche e finanziarie che lo Stato di Palestina sta affrontando, derivanti dal continuo pagamento da parte di Israele delle entrate fiscali palestinesi, che ha soffocato l'economia palestinese e indebolito le istituzioni statali".