AGI - L'impegno degli Emirati Arabi Uniti nei confronti dell'Italia è "concreto" e costituisce "un chiaro segnale di fiducia" nell'economia italiana, che mostra indicatori positivi. Lo ha affermato l'ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti, Lorenzo Fanara, in un'intervista a CNN Business Arabic. Fanara ha spiegato che il programma di investimenti annunciato da Abu Dhabi ammonta a 40 miliardi di dollari. Il piano è stato presentato durante la visita ufficiale del presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan a Roma lo scorso febbraio. I primi investimenti, ha aggiunto Fanara, "stanno già arrivando" in Italia e dimostrano la fiducia dello Stato del Golfo nell'economia italiana. "La crescita, un tasso di disoccupazione molto basso e i recenti miglioramenti del rating creditizio da parte di agenzie come Fitch" sono, secondo il diplomatico, tutti segnali positivi che spiegano il crescente interesse degli Emirati Arabi Uniti per l'Italia.
Fanara ha specificato di osservare attualmente un "forte interesse" in due aree principali: i data center e l'intelligenza artificiale e le tecnologie correlate. Ritiene che "i nuovi vincitori nella comunità e nei mercati internazionali saranno i Paesi che investiranno nell'intelligenza artificiale", mentre "i perdenti saranno quelli che si estrarranno da questa trasformazione", che "costituisce una vera e propria nuova rivoluzione industriale". In questo contesto, gli Emirati "sono all'avanguardia" nel settore, "ma anche l'Italia sta attraendo nuovi investimenti", ha sottolineato, in particolare da aziende come G42, "che sta investendo in modo significativo nel nostro Paese".
Secondo l'ambasciatore italiano, i dati più recenti mostrano una crescita esponenziale delle esportazioni italiane verso il mercato emiratino. Fanara ha ricordato che al suo arrivo ad Abu Dhabi, tre anni fa, si era posto l'obiettivo di raddoppiare il valore delle esportazioni italiane, già consistenti all'epoca. "I dati attuali confermano che entro la fine del 2025 saremo riusciti a raddoppiare il valore delle nostre esportazioni", ha affermato, sottolineando che l'Italia attualmente esporta più negli Emirati Arabi Uniti che in Canada o India, e più che nell'intera regione Egitto-Marocco-Libia. "Anche molte aziende italiane stanno investendo negli Emirati Arabi Uniti", ha aggiunto, sottolineando la necessità di "cogliere l'attimo". L'ambasciatore ha definito la situazione attuale "favorevole", sottolineando che gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato più di 30 Accordi di Partenariato Economico Globale (CEPA), che "aprono nuove prospettive e opportunità per le aziende italiane che desiderano investire nel Paese".
Fanara ha poi parlato del Piano Mattei, che "pone l'Africa al centro" della strategia italiana, specificando che l'approccio di Roma al continente non è più predatorio come quello delle passate potenze coloniali, né "puramente caritatevole". L'Italia desidera ora "promuovere l'imprenditorialità e incoraggiare gli investimenti" in Africa, in collaborazione con gli Emirati, in settori come la gestione delle risorse idriche, l'istruzione, la sanità, l'agricoltura e l'energia, "tutti ambiti che offrono numerose opportunità di cooperazione".
Sul fronte energetico, l'ambasciatore ha sottolineato l'importante contributo di aziende italiane come Eni, Saipem e Maire alla crescita del settore emiratino: "Sono molto orgoglioso che l'Italia e le aziende italiane abbiano contribuito al processo di decarbonizzazione del mercato energetico degli Emirati Arabi Uniti". Il diplomatico ha anche menzionato il Direttore Generale italiano dell'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), Francesco La Camera, sottolineando che Roma e Abu Dhabi "stanno collaborando strettamente sul nuovo paradigma delle energie rinnovabili, dell'idrogeno e di tutto ciò che possiamo sviluppare insieme per produrre più energia con meno emissioni".
Infine, sul fronte culturale, Fanara ha sottolineato che l'Italia è una superpotenza culturale, dotata di un "potente soft power", frutto di secoli di investimenti in quest'area. La cultura, ha sottolineato, "è anche uno strumento per promuovere i nostri migliori marchi, favorendo al contempo le relazioni economiche". Il diplomatico ha anche ricordato che l'Italia ha presentato per la prima volta la Scala di Milano a Dubai e che "presto accoglierà il ballerino Roberto Bolle all'Opera di Dubai". Ha invitato il pubblico a partecipare a questo evento, dicendosi "orgoglioso" di aver investito molto in programmi culturali.